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SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE “Alberto Andreani”

La sorveglianza sanitaria ed i nuovi rischi per la SSL

 

La Fondazione Rubes Triva, nel rispetto dei principi enunciati dalla Costituzione Italiana, promuove tutte le iniziative formative e informative atte a salvaguardare l’integrità psico-fisica della persona in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, coadiuvando le aziende nell’adozione di strategie volte alla diffusione della cultura della prevenzione. In quest’ottica si è svolto il 30 settembre scorso, presso l’Istituto Superiore Sanità a Roma, il seminario formativo dal titolo La sorveglianza sanitaria ed i nuovi rischi per la SSL, organizzato dalla Scuola di Alta Formazione “Alberto Andreani” della Fondazione Rubes Triva, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il contributo dell’Osservatorio Olympus, costituito presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo per il monitoraggio permanente della legislazione e giurisprudenza sulla sicurezza del lavoro.

 

Il seminario è stato un importante momento di confronto tra istituzioni, mondo scientifico e imprese che ha visto la partecipazione di numerosi esperti, rappresentanti istituzionali e professionisti della salute e sicurezza sul lavoro, confermandosi come fondamentale occasione di aggiornamento e di dialogo sui rischi emergenti che interessano il sistema di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro. Dopo l’apertura affidata a Giuseppe Mulazzi, direttore della Scuola “Alberto Andreani”, e i saluti istituzionali di Andrea Piccioli (Direttore ISS), Giovanna Tranfo (Direttore DiMEILA INAIL), Angelo Curcio (Presidente Fondazione Rubes Triva) e Stefania Tomaro (Direttore Fonservizi), sono intervenuti qualificati relatori provenienti dal mondo accademico, scientifico e imprenditoriale, tra cui Paolo Pascucci (Università di Urbino “Carlo Bo” e Osservatorio Olympus), Giuseppe Bortone (ISS), Antonio Mistretta (ISS), Michela Bonafede (DiMEILA INAIL), Agnese Martini ed Emma Pietrafesa (DiMEILA INAIL), Michela Piu (Medico Competente), Claudio Francioni (Ambiente Poste italiane), Salvatore Zaffina (U.O.C Medicina del Lavoro Ospedale Bambin Gesù), Annapaola Santoro (U.O.C Medicina del Lavoro Ospedale Bambin Gesù), Tommaso Giovannuzzi (Farmacie Fiorentine A.Fa.M S.p.A), Alessandro Armani (Psicologo del lavoro), Chiara Bellon (Gruppo Veritas). 

 

Nel corso della sessione dedicata ai nuovi rischi e all’evoluzione del ruolo del medico competente e della sorveglianza sanitaria è emersa con forza la necessità di rafforzare un approccio integrato alla tutela della salute e sicurezza che non si limiti agli aspetti fisici ma includa in modo strutturale anche la dimensione mentale e psicologica. Le profonde trasformazioni organizzative in atto, anche a seguito dell’introduzione dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie, stanno infatti ridefinendo i modelli di lavoro e introducendo rischi meno visibili ma altrettanto rilevanti: aumento dello stress, carichi cognitivi più elevati, nuove forme di isolamento e insicurezza professionale. In questo contesto, è stato sottolineato il ruolo centrale del medico competente, che deve essere sempre più integrato nei processi aziendali di prevenzione e protezione per contribuire a individuare precocemente i rischi emergenti e promuovere strategie di intervento multidisciplinari. 

 

È stata inoltre analizzata l’evoluzione del quadro normativo e il ruolo strategico della sorveglianza sanitaria nel riconoscere tempestivamente i nuovi fattori di rischio e nel supportare politiche di prevenzione efficaci. Nelle conclusioni, Ester Rotoli, Direttore Centrale Prevenzione INAIL, ha evidenziato l’importanza di una sinergia sempre più stretta tra ricerca, imprese e istituzioni per affrontare efficacemente i nuovi rischi che interessano i contesti lavorativi e la necessità di un coinvolgimento attivo e partecipato dei lavoratori per affrontare in maniera strutturata le sfide legate all’organizzazione del lavoro, alla sicurezza e alla qualità dei servizi.