INSALATA DI CECI AL ROSMARINO E TONNO SOTT’OLIO
Ingredienti per 4 persone:
400 gr ceci
8 filetti di tonno sott’olio
2 rametti rosmarino
2 coste di sedano
1 cipolla media
1 carota piccola
2 spicchi d’aglio
½ limone
150 gr olio evo
1 ciuffo di basilico
Sale q.b.
Procedimento:
Fase 1 Mettete in ammollo i ceci per una notte. Quindi togliete l’acqua ai ceci e versatela in un tegame insieme a olio, basilico, sedano, carote, cipolla e portate a cottura croccante. Colate e tenet da parte.
Fase 2 In una padella versate 100g di olio EVO e imbiondite l’aglio con i 2 rametti di rosmarino; togliete l’aglio, il rosmarino e versate i ceci. Saltateli a fuoco medio per una decina di minuti, verificate di sale. Trasferite i ceci aromatizzati in frigo. Disponete In una ciotola i filetti di tonno con il loro olio di governo e rovesciatevi sopra i ceci tolti dal frigorifero. Aggiungete gocce di limone, lasciate insaporire per qualche minuto e servite.
Leopardi a tavola
Lo chef Antonio Tubelli, storico della tradizione culinaria partenopea e studioso degli usi e costumi e a tavola degli italiani, ha raccolto una serie di ricette desunte e realizzate sulla base delle preparazioni scritte dal grande poeta di Recanati quando si trovava a Torre del Greco. Cucinava i piatti preferiti di Leopardi il grande Monzù Pasquale Ignarra conosciuto a Firenze, esule con Antonio Ranieri; Ignarra, amico militante di Ranieri si dedicò al benessere alimentare dell'amico Giacomo nella tenuta padronale di Giuseppe Ferrigni, che in seguito diverrà Villa delle Ginestre, dove il poeta trascorse l’ultima stagione della sua esistenza.
Lo chef Antonio Tubelli
Nell'arte culinaria del popolo napoletano sono visibili le tracce del suo passato proprio come nel dialetto. Antonio Tubelli segue queste tracce e le fa ripercorrere a tutti coloro che hanno la fortuna di assaggiare la sua cucina. I suoi imperativi sono qualità, tradizione e contaminazione perché la ricchezza della cucina napoletana nasce anche dalla capacità di accogliere ed interpretare le correnti che l'attraversano. Così fu a Napoli nei secoli XVIII e XIX quando i capocuochi delle case aristocratiche si fregiavano del titolo francesizzante di “Monzù”. Antonio Tubelli cucina nel quartiere Chiaia, cuore della Napoli storica.