Attenzione alla fibrillazione atriale


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Polso troppo veloce? Parlane con il medico

La pressione alta resta il pericolo numero uno fibrillazione_atriale_296

di Maurizio Righetti

Tra i fattori predisponenti all'ictus e ad altre patologie gravi del cuore e del cervello, ce n'è uno particolarmente insidioso sia per i suoi effetti che per la scarsa considerazione in cui viene tenuto. E, diciamo pure, troppo spesso - per lo più senza colpa - è addirittura ignorato. Si tratta della fibrillazione atriale. In Italia ne soffre una persona su cento. La malattia, che porta a un’alterazione del normale ritmo del cuore, va identificata e trattata per tempo per non dar luogo alle sue temibili complicazioni. Il rischio di ictus cerebrale può salire, infatti, anche di cinque volte tra chi soffre dell’aritmia.

Malattia non riconosciuta in un caso su tre
Ogni anno circa 120.000 persone scoprono di essere ammalate e, purtroppo, in un caso su tre la malattia non viene riconosciuta, mettendo così a rischio sopravvivenza e qualità della vita. Eppure giocare d’anticipo sulla patologia, scoprendola fin dai suoi inizi, non è difficile. Basta solamente tastarsi il polso una volta alla settimana e misurare la pressione una volta al mese dopo aver passato i 50 anni. A ricordarlo è Antonio Raviele, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre e Presidente di A.L.F.A (Associazione Lotta alla Fibrillazione Atriale), la neonata associazione che ha come obiettivo sensibilizzare i cittadini, i medici e le Istituzioni sull’importanza della prevenzione e del riconoscimento precoce della patologia.

Antonio Raviele, presidente associazione Alfa: controllare anche obesità, fumo e diabete
“Uno studio scientifico recentemente pubblicato sulla rivista medica americana 'Circulation' dimostra che l’incidenza della fibrillazione atriale potrebbe essere dimezzata semplicemente controllando meglio ipertensione, obesità, fumo e diabete”, spiega Raviele. “Ma è soprattutto la pressione alta - aggiunge - il nemico da monitorare perché almeno sette persone su dieci con fibrillazione atriale sono anche ipertese. Per questo è fondamentale che dopo i cinquant’anni la pressione arteriosa venga misurata ogni mese e trattata adeguatamente se deve essere ridotta, così come è importante rilevare regolarmente il ritmo del polso, almeno una volta la settimana. Se i battiti superano i cento al minuto e il ritmo è irregolare, parlatene subito con il medico”. La Campagna di A.L.F.A. (l’associazione raccoglie già 3000 iscritti) nasce quindi con lo scopo di sensibilizzare e informare il pubblico sulla fibrillazione atriale e i rischi che comporta, coinvolgendo anche le istituzioni, oltre a favorire una corretta interazione tra medico di medicina generale e paziente.

Informazioni web e video per utenti e operatori
video “Il nucleo pulsante della campagna è il sito web www.stopfa.org, che offre agli utenti tutte le informazioni su prevenzione, diagnosi e trattamento della patologia – fa sapere Raviele - Dal sito è anche possibile scaricare un opuscolo informativo per la popolazione e il Documento di Consenso Internazionale rivolto agli specialisti del settore. Inoltre tutte le informazioni su questa aritmia verranno raccolte in un video animato, anch’esso visualizzabile sul sito, che verrà anche messo a disposizione per gli incontri in programma sul territorio. Questi strumenti – conclude il Prof. Raviele - spiegheranno con parole semplici e comprensibili come autodiagnosticarsi l’eventuale presenza della patologia e come approcciarsi a medici di base e specialisti”. Lo stesso opuscolo informativo sarà inoltre stampato e messo a disposizione per riunioni e incontri in programma in tutta Italia sulla malattia. Per coinvolgere i medici di medicina generale, inoltre, verrà inviata una lettera agli operatori sanitari su tutto il territorio, proprio allo scopo di sensibilizzare anche loro sull’importanza della diagnosi precoce.

Il 1° ottobre 2011 la “Giornata Nazionale di Lotta alla Fibrillazione Atriale”
Il 1° ottobre 2011 è prevista una “Giornata Nazionale di Lotta alla Fibrillazione Atriale” con gazebo in piazza nelle principali città italiane, per informare la popolazione sui rischi correlati alla fibrillazione atriale e istruire i cittadini alla palpazione del polso. La campagna, resa possibile grazie al contributo incondizionato di Sanofi-Aventis Italia, si concluderà durante il Congresso Internazionale VeniceArrhythmias, dal 9 al 12 ottobre presso la Fondazione Cini di Venezia. Intanto il professore Raviele sottolinea un dato. Certamente solo aggiuntivo rispetto ai rischi che corre la singola persona. Ma anch'esso da non trascurare: ogni anno la malattia costa alla sanità pubblica più di tre miliardi di euro. Il che, indirettamente, vuol dire soldi sottratti ad un sistema che ha anche altre emergenze.