Atlante delle crisi


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Italia, cervelli in fuga

L'analisi della fondazione Migrantes g

Il fenomeno delle migrazioni riguarda l’Europa non solo come terra d’accoglienza, ma anche come punto di partenza. Esemplare il caso dell’Italia. L’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) registra un continuo aumento degli iscritti, passati tra il 2006 e il 2010 da tre a quattro milioni, “un numero quasi pari a quello degli stranieri residenti in Italia”, come rileva il rapporto “Italiani nel mondo 2010” della Fondazione Migrantes.

La quota di flussi verso l’estero –vi si nota- è tuttora rilevante, con circa 50 mila partenze l’anno, mentre i ritorni sono di poco inferiori. “Contrariamente a quanto si pensa –si legge nel documento- quella degli italiani nel mondo è una presenza in aumento”.

L’analisi della Fondazione Migrantes si è concentrata nel 2010 su 5 Paesi (Canada, Francia, Spagna, Regno Unito e Romania). Due terzi degli italiani che vi risiedono hanno un’istruzione medio-alta: “I cervelli in fuga attualmente incidono in misura più rilevante”. I nostri connazionali all’estero “non pensano di rientrare in Italia, ma precisano che quanto da loro conquistato è il frutto di un percorso di vita, in cui hanno dovuto superare prove dure, ma inevitabili”, sottolinea il rapporto.