Casa e arredo


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Le idee non vanno crisi

Intervista con Raffaele Gerardi designer progettista e grafico che da anni collabora con grandi aziende nazionali e internazionali dell’arredo e del design gerardi_296

di Elisabetta Tanini

Come immagini la casa del futuro. Cosa non potrà mancare?

Tecnologia ed emozione. Sarà un’abitazione a basso impatto ambientale, altamente sostenibile. Finora l’impronta dell’uomo sull’ambiente è stato troppo forte, ma non sarà più così. Chi progetta musei, grattaceli pensa a spazi verdi, materiali ecologici e al risparmio energetico. In molte città stanno nascendo dei quartieri sperimentali, dove c’è grande attenzione ad evitare sprechi e contenere i consumi.

In questo senso le aziende italiane di arredo stanno rivedendo la loro filosofia di produzione?
Il consumatore oggi è cambiato. Ha un profilo giovane: spesso si tratta di un laureato, una persona informata e consapevole, che fa le sue scelte anche in funzione dell’ambiente. Per questo il “bilancio etico” di un’azienda sta diventando sempre più importante. Noi siamo un po’ in ritardo. Non abbiamo ancora una grossa coscienza sociale.

Il made in Italy sta risentendo pesantemente della crisi internazionale. Molte aziende rischiano la chiusura, il caso della Merloni è paradigmatico. Come si può superare questa fase?
Bisogna partire dalle idee. Dal pensiero progettuale. Le imprese che producono cucine, ad esempio, stanno ripensando agli ambienti. Puntano su un living polivalente dove mangiare, ma anche guardare la tv, lavorare al computer. Tutta la casa deve essere rivista sulla base delle nostre abitudini emozionali.

Case bellissime e perfette, dove soddisfare i bisogni primari, ma anche lavorare rilassarsi, divertirsi. Non c’è il rischio che diventino luoghi alienanti. Non ci sarà più bisogno di uscire per andare al cinema o in palestra.
No. Anzi. La casa diventerà un spazio dove incontrarsi. Somiglierà sempre più a chi ci abita. Sarà asservita ai miei valori e alle mie esigenze. Ci sarà più spazio dedicato ai bambini e al verde. E poi sarà più facile da gestire. Perché la tecnologia ci può aiutare a migliorare e cambiare le nostre abitudini sbagliate. Sto lavorando ad esempio ad un progetto che riguarda un rilevatore di sostenibilità: è un computer che segnala i consumi, di acqua, elettricità, riscaldamento. Serve a monitorare i nostri comportamenti per darci dei suggerimenti.

Tu lavori per grandi marchi, per loro disegni oggettistica per la casa, giochi partendo dal presupposto che il mercato oggi punta a vendere emozioni. Da quali fonti trai ispirazione?
Osservo molto le persone, le loro abitudini. Vado nei centri commerciali e penso a come migliorare la fruibilità di certi oggetti. Quando ho disegnato la linea di posate e piatti per i bambini ho immaginato bicchieri non troppo grandi e piatti che permettano una corretta Mescolanza degli alimenti. Anche sul Web trovo tanti spunti. E’ un mondo caleidoscopico in continua evoluzione, dove anche i sogni e le idee più bizzarre prendono forma.