Muore a Cornish, New Hampshire, la cittadina dove ha trascorso gran parte della sua vita appartatissima, J. D. Salinger. Aveva 91 anni. Fu consacrato dal romanzo 'Il giovane Holden' (The Catcher in the Rye), un classico che ha conosciuto enorme popolarità fin dalla prima pubblicazione, nel 1951. In questo, come in tutti i suoi scritti, temi centrali furono i pensieri e le azioni di giovani disadattati, la capacità di redenzione che i bambini hanno su loro, il disgusto per la società borghese e convenzionale. Conosciuto per la sua natura schiva e riservata, non si è mai fatto fotografare. Negli ultimi cinquant'anni, ha rilasciato pochissime interviste e le uniche immagini circolanti sono due foto giovanili, una delle quali scattata per la carta d’identità, e uno scatto ‘rubato’ risalente a una decina di anni fa. Non si ricordano apparizioni pubbliche né ha più pubblicato scritti dal 1965, anno in cui sul "New Yorker" apparve il suo ultimo racconto. Conduceva una vita isolata e quasi da recluso insieme alla moglie. La figlia Margaret lo descrisse come un mostro di cattiveria, egoismo, freddezza e taccagneria.
Nato a Manhattan nel 1919 in una famiglia di commercianti ebrei, da bambino manifestò forte irrequietudine e atteggiamenti ipercritici uniti a una totale svogliatezza a scuola. Studiò dapprima all'Accademia militare di Valley Forge, dove si rivelò volubile, solitario, pessimo in matematica, ma dove anche, come raccontò, iniziò a scrivere racconti "la notte, sotto le coperte, con l'aiuto di una pila elettrica." Poi frequentò un college della Pennsylvania, quindi andò alla Columbia University. Era il 1939 e fu qui che ebbe la possibilità di pubblicare un suo racconto. Tra i gli insegnanti ci fu Whit Burnett, a lungo direttore della rivista Story Magazine. Burnett comprese il talento di Salinger tanto da farlo debuttare nel numero di marzo/aprile 1940 della rivista con The Young Folks, breve ritratto di alcuni giovani senza uno scopo nella vita. Due anni dopo, The New Yorker accettò il racconto "Slight Rebellion off Madison", in cui è presente un personaggio semi-autobiografico chiamato Holden Caulfield. La guerra, però, fece saltare la sua pubblicazione. Era il 1942. Salinger partì volontario e partecipò alle operazioni dello sbarco in Normandia. Fu tra i primi soldati a entrare in un campo di concentramento liberato dagli alleati. In seguito, dirà: "È impossibile non sentire più l'odore dei corpi bruciati, non importa quanto a lungo tu viva." Un’esperienza, quella della guerra, che lo segnò dunque profondamente.
Il 1948 fu l’inizio della svolta. Tornato negli Stati Uniti dopo aver partecipato alla de-nazificazione della Germania e aver sposato una giovane tedesca che lo lasciò dopo soli otto mesi dal matrimonio, propose al The New Yorker un breve racconto intitolato "A Perfect Day for Bananafish". La redazione della rivista rimase così impressionata dalla "eccezionale qualità del racconto" che i suoi editor lo accettarono immediatamente per la pubblicazione e gli fecero firmare un contratto di prelazione su tutti i suoi futuri lavori. L'entusiasmo con cui "Bananafish" fu accolto, unito al fatto che a Salinger non piaceva che i racconti fossero modificati dai "furbastri", spinse lo scrittore a pubblicare i suoi lavori quasi esclusivamente su questa rivista. Il New Yorker gli pubblicò tre racconti nel giro di sei mesi, e nel 1951 uscì "The Catcher in the Rye" ("Il giovane Holden"), da sua stessa ammissione "una specie di autobiografia. La mia adolescenza fu molto simile a quella del ragazzo del libro.... è stato un grande sollievo parlarne alla gente." Il romanzo è dominato dal personaggio di Holden, complesso e ricco di sfumature, e la trama è in sé piuttosto semplice. E’ diventato famoso per l'eccezionale abilità di Salinger nel cogliere i più complessi particolari e dettagli, per la cura delle descrizioni, per il tono ironico e per le atmosfere tristi e disperate con cui viene dipinta New York. E’ il libro con cui sconvolse il corso della letteratura contemporanea, liberando la mano a scrittori geniali come Pynchon e De Lillo, e influenzando l'immaginario collettivo e stilistico del Novecento.
In seguito all’enorme successo del Giovane Holden, Salinger cominciò via via a separarsi dal mondo. Nel 1955, sposò la studentessa Claire Douglas, dalla quale ebbe i figli Margaret e Matt, e si ritirò a Cornish, nel New Hampshire. Non smise mai di scrivere, ma dal '65, anno in cui pubblicò il suo ultimo racconto, ha sottratto al pubblico la sua finissima naturalezza di prosa. In una delle rare interviste, concessa al The New York Times nel 1974, spiegò: "Non pubblicare mi dà una meravigliosa tranquillità...Mi piace scrivere. Amo scrivere. Ma scrivo solo per me stesso e per mio piacere."