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Berlusconi: 'Odio di pochi, amore di tanti'

'Se cambia il clima politico, dolore non inutile'. Dopo quattro giorni di ricovero in seguito all'aggressione subita in Piazza del Duomo a Milano, il premier ha lasciato l'ospedale m

"Mi rimarranno due cose come ricordo di questi giorni: l'odio di pochi e l'amore di tanti, tantissimi italiani. Andremo avanti con più forza e determinazione di prima". Così il presidente del Consiglio, Berlusconi, in una nota, dopo aver lasciato l'ospedale di Milano.

"Lo dobbiamo al nostro popolo, alla nostra democrazia, nella quale non prevarranno nè la violenza delle pietre, nè quella peggiore delle parole".

"Odio di pochi, amore di tantissimi"
"In questi giorni ho sentito vicini anche alcuni leader dell'opposizione. Se da quello che è successo deriverà una maggiore consapevolezza della necessità di un linguaggio più pacato e più onesto della politica, allora questo dolore non sarà stato inutile. Alcuni esponenti dell'opposizione sembrano averlo capito: se sapranno davvero prendere le distanze in modo onesto dai pochi fomentatori di violenza, allora potrà finalmente aprirsi una nuova stagione di dialogo"- prosegue il premier nella nota- "In ogni caso noi andremo avanti sulla strada delle riforme".

Dimesso dal San Raffaele di Milano, il presidente Berlusconi è poi giunto nella residenza di Arcore. "Bentornato a casa" lo striscione posto sulla siepe a fianco dell'ingresso villa S. Martino. Il Presidente ha salutato con la mano dal finestrino dell'auto. Aveva una medicazione sul volto che gli copriva il naso, labbro superiore e parte sinistra del viso. Non ha rilasciato dichiarazioni. I medici hanno imposto il riposo per almeno due settimane. Era stato ricoverato domenica dopo l'aggressione in Piazza Duomo.