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CASA MACCHI a Morazzone (VA)

In un piccolo paese come tanti, una tipica casa di una volta, come non ce ne sono più.

 

Il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, con il Comune di Morazzone, annuncia, dopo quattro anni di restauri, l’apertura - dal 18 dicembre 2022 - di un nuovo Bene, Casa Macchi: una tipica dimora borghese di provincia, che si è conservata intatta per centocinquanta anni e che Maria Luisa Macchi, unica e ultima proprietaria, ha lasciato per testamento perché divenisse “un museo vivo che dia lustro a Morazzone”. 

Casa Macchi rinasce oggi come nuovo fulcro del paese: aperta sulla piazza centrale, accanto alla Chiesa di S. Ambrogio, sarà un luogo accogliente e vivo, aperto alla piccola comunità di Morazzone (gratuitamente) e visitabile dal pubblico – da giovedì a domenica, dalle ore 10 alle 18 - che troverà qui l’occasione unica e imperdibile di entrare in un mondo perduto: una tipica casa di una volta, come non ce ne sono più, che a molti ricorderà la propria storia, ma che per molti – le giovani e le future generazioni – è già Storia. Casa Macchi, infatti, chiusa per quasi cinquant’anni conserva uno spaccato straordinariamente integro e autentico della vita di una tipica famiglia borghese, signorile ma non ricca, dai costumi semplici e tradizionali, operosa nella professione e accurata nella gestione della casa: una famiglia come tante che hanno fatto l’Italia moderna, ma che nessuno racconta, perché non vi è nulla di straordinario nella sua vicenda, e perché appartiene a un passato ancora troppo recente, che tuttavia è già tramontato, con il rapido avvento della modernità che negli ultimi settant’anni ha rivoluzionato la vita, le abitudini e le case degli italiani. 

La casa, con il grazioso giardino, il portico e la veranda, non hanno nulla di eccezionale - una ventina di stanze con decori semplici, i tipici mobili d’epoca e gli oggetti d’uso quotidiano lasciati esattamente com’erano e dov’erano, e alcuni dei quali sono cose dimenticate o già sconosciute - ma nella sua integrità e completezza - dalla cucina economica allo scaldino da letto, dai bicchieri per il rosolio ai fucili da caccia - è l’eccezionale testimonianza storica di uno stile dell’abitare e di un modo di vivere oggi scomparsi, guidato da regole rigide, dalle convenzioni sociali alle buone abitudini di una volta, ispirate al riuso e al risparmio, che oggi tornano utili e necessarie. 

L’ingresso a Casa Macchi avviene da un negozio aperto in Piazza S. Ambrogio, inaugurato lo scorso dicembre, dov’era una bottega storica di pertinenza della casa, che aveva chiuso quarant’anni fa come i tanti negozi che ancora alla metà del Novecento animavano la vita del paese. L’Emporio di Casa Macchi oggi vende generi vari a servizio della comunità, dai cereali alle caramelle, dai saponi sfusi ai libri di seconda mano, in nome di un’etica contemporanea che rievoca le buone abitudini di un tempo. 

 

La visita alla casa e al giardino è libera, introdotta da un video racconto, con proiezioni immersive che si svolgono nella vecchia scuderia, affidato alla voce di Lella Costa. video

 

Saranno organizzate anche visite guidate di approfondimento sulla storia della casa, per scoprirne le curiosità ancora nascoste negli armadi e nei cassetti, e con intermezzi in dialetto varesotto. 

 

www.faicasamacchi.it; www.fondoambiente.it