Blockbuster


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Finisce l'era del videonoleggio

Chiudono gli ultimi 300 punti vendita negli Usa

Si chiude l'era dell'affitto di video cassette e dvd. Blockbuster volta definitivamente pagina e annuncia la chiusura di tutti i suoi restanti negozi americani: si tratta di circa 300 punti vendita che da gennaio chiuderanno i battenti. Così come sarà interrotto il sistema di distribuzione via posta, segnando la fine di un'era dell'intrattenimento in casa e sancendo la superiorità del digitale.

"Non è una decisione facile ma i consumatori si stanno chiaramente muovendo verso la distribuzione digitale dell'intrattenimento video", afferma l'amministratore delegato di Dish, Joseph Clayton, sottolineando: "Nonostante la chiusura dei centri di distribuzione fisica, continuiamo a vedere valore nel marchio Blockbuster, e ci aspettiamo di usarlo per continuare ad ampliare la nostra offerta digitale".

Dish, il secondo maggiore operatore tv via satellite americano dopo DirecTV, ha acquistato Blockbuster nel 2011, nel corso di un'asta durante la bancarotta di Blockbuster per 320 milioni di dollari. Una volta sinonimo del noleggio video, Blockbuster nel 2010 è ricorso al Chapter 11, la bancarotta assistita, dopo essere caduto vittima del successo dei film distribuiti online. Blockbuster, quando era controllata da Viacom nel 2004, aveva 9.000 negozi. Dish ha da subito avviato una dismissione degli asset internazionali di Blockbuster, inclusi i 1.700 negozi che aveva nel 2011.

L'ascesa del digitale ha affondato Blockbuster nei debiti: nella documentazione per la bancarotta assistita, Blockbuster aveva indicato 1,02 miliardi di dollari di asset e un debito di 1,46 miliardi di dollari. Una bancarotta che aveva come obiettivo quello di rilanciare la società, più snella grazie a una drastica cura dimagrante.