Santa Sede ospite d’onore a Torino


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Salone Libro, Vaticano già al lavoro

Ecco il progetto e gli obiettivi per il 2014 stand_salone_libro_296

La partecipazione della Santa Sede al Salone del Libro di Torino ''sarà un'occasione per mostrare la ricchezza e la complessità del tema religioso. Penso anche - ha dichiarato il cardinale Gianfranco Ravasi, capodelegazione designato per Torino, all'Osservatore romano - a un dialogo tra due grandi scrittori, uno credente e uno non credente, attorno a un tema fondamentale, un tema 'ultimo', in modo da far scaturire e mettere a confronto due letture diverse. Una sorta di emblema del dialogo, una riflessione profonda aliena da formalità e superficialità. Questa potrebbe essere l'apertura, seguita da una serie di altri appuntamenti. Pensavamo ci fossero tempi più lunghi, ma poi la coincidenza con altri eventi ha fatto decidere altrimenti''.

La Santa Sede è già al lavoro, come spiega all'Ansa don Giuseppe Costa, delegato operativo della partecipazione al Salone del Libro, e direttore della Libreria editrice vaticana: ''Dobbiamo accelerare, visto che eravamo in pista per l'edizione del 2015, poi le autorità piemontesi hanno deciso di anticipare, per evitare la concomitanza con altri eventi, come l'Expo e il bicentenario di don Bosco''.

''Stiamo lavorando - ha aggiunto don Costa - per presentare al Salone la produzione culturale complessiva della Santa Sede, quindi non solo libri, ma anche antesignani del libro, papiri, cinquecentine, fino a prodotti digitali più vicini alla sensibilità di un pubblico giovane. Inoltre studieremo iniziative con i Musei vaticani, la Biblioteca, e tutte le istituzioni culturali del Vaticano''.

''La nostra aspirazione - spiega don Costa - è fare il meglio giacché lo stand è una vetrina del Paese ospite, quindi vorremmo rappresentare in qualche modo sia la storia del libro che la produzione complessiva della nostra cultura, compresi musica e altre arti, per cui la collaborazione con i Musei e le nostre altre istituzioni è fondamentale''. ''Ovviamente se venisse il Papa - commenta don Costa pensando alle radici piemontesi di papa Bergoglio come 'pretesto' per una visita di Francesco al Salone - siamo pronti a prepararci ancora meglio''.

Ma don Costa non pensa solo all'eventuale ospite d'onore, e guarda ai 400mila visitatori giovani che il Salone attrae a ogni edizione, e pensa a ''esposizioni didattico divulgative da affiancare al catalogo della Lev'', ''magari qualche cinqucentina e qualche papiro, dai papiri al digitale''. ''Anche se ci prepariamo un po’ di corsa - afferma il dinamico direttore della editrice dei papi - abbiamo tutte le carte in regola per poter esporre, all'interno dello Stato c'è di tutto, libri e altre arti, stampe, grafica, per supportare con uno stand la presenza culturale vaticana''. ''Sarà, credo, - conclude don Costa - un grande evento''.