Pesa tensione in Egitto


Stampa

Benzina vola verso 1,84 euro

Prezzo del petrolio ormai stabile sopra 100 dollari benzina_aumenti_296

La benzina vola verso quota 1,84 euro, spinta al rialzo dalla tensione in Egitto che influenza le quotazioni del petrolio. Stando alle rilevazioni di Staffetta Quotidiana, infatti, sono diverse le compagnie attive sulla rete italiana che hanno messo mano ai listini dopo il rincaro deciso dall'Eni, e il prezzo più alto spetta a Tamoil, a 1,837 euro al litro.

I timori per la situazione egiziana da giorni stanno pesando sui corsi del petrolio, ormai stabilmente sopra quota 100 dollari da mercoledì: venerdì il greggio ha rivisto i massimi da 14 mesi, aprendo sul mercato di New York a 102,4 dollari al barile. ''L'Egitto, la Siria, la Libia, la situazione è tale che in questo momento sembra poco probabile che il petrolio scenda sotto la soglia dei 100 dollari'', sottolinea all'Afp Carl Larry, analista indipendente di Oil Oulooks and Opinions. Tra l'altro venerdì il greggio è stato spinto al rialzo anche dai dati sulla disoccupazione americana, che ha visto a giugno la creazione di 195mila posti e la stabilizzazione del tasso dei senza lavoro al 7,6%.

In scia al petrolio, salgono dunque anche benzina e gasolio, malgrado i consumi ormai al lumicino (5,4 miliardi di litri in meno cinque anni). Ad aumentare venerdì sono stati Ip, Shell, Tamoil, TotalErg (1 cent in più) ed Esso (mezzo centesimo). I prezzi vanno dunque dagli 1,817 euro della Esso agli 1,837 della Tamoil.

Stesse variazioni anche per il gasolio, che va da 1,721 di Ip a 1,730 di Shell. Aumentano dunque ancora con forza le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito, con la verde che raggiunge quota 1,824 euro e il diesel 1,720 euro. Per la benzina, stando alle rilevazioni di Staffetta Quotidiana, si tratta del valore più alto dal 12 aprile, per il diesel dal 30 maggio. Fermo il Gpl a 0,779 euro, metano in calo a 0,988 euro.