Settimana calda in Ue


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I mercati guardano al dopo-Fed

Attesi Bce e dati lavoro Usa. L'ombra del credit crunch sulla Cina c

I mercati si preparano a un mondo post-Fed: il timore di un rallentamento degli acquisti di titoli di Stato da parte della Banca centrale americana ha gelato le Piazze finanziarie mondiali. E si e' andato ad aggiungere alla paura di un riaccendersi delle tensioni in Europa e a quella di un credit crunch cinese, che potrebbe raffreddare la crescita di Pechino.

L'attenzione la prossima settimana e' alla riunione della Banca centrale europea (Bce) in programma giovedi' e alle parole del presidente Mario Draghi. Venerdi' sara' la volta della disoccupazione americana in giugno: il dipartimento del lavoro comunichera' infatti i dati ufficiali sull'andamento del mercato, con gli analisti che stimano la creazione di 165.000 posti di lavoro dopo i 175.000 creati in maggio. Si tratta di un dato importante che influenzera' le scelte della Fed, alimentando o meno le speranze affinche' la Banca centrale continui a stimolare l'economia. Ma e' nelle prossime ore che si capira' quale potra' essere il tono delle Piazze finanziarie mondiali, con i dati sul settore manifatturiero cinese.

I primi sei mesi dell'anno per le borse mondiali sono stati positivi. Wall Street ha registrato i migliori primi sei mesi dal 1999: da gennaio il dow jones e' salito del 14%, anche se i guadagni sono stati realizzati tutti nei primi cinque mesi. In giugno infatti l'indice ha perso l'1,4% sulla scia della Fed e dell'avvio dell'exit strategy da parte della Banca centrale americana. Le rassicurazioni del presidente Ben Bernanke non sono servite agli investitori che, ormai dipendenti dalle iniezioni di liquidita' senza precedenti della Fed, hanno preso le distanze dal mercato dei bond e hanno avviato una revisione del proprio portafoglio titoli per mettersi al riparo dall'attesa volatilita' in coincidenza con il ritiro delle misure di stimolo all'economia. Una mancanza di effetto, quella di Bernanke, per la quale molti criticano il presidente americano Barack Obama che, nella sua ultima intervista, pur definendo Bernanke eccellente, ha lasciato intravedere un cambio della guardia alla guida della Banca centrale, indebolendo di fatto le parole di Bernanke. Le indiscrezioni sulla Casa Bianca al lavoro per trovare il successore di Bernanke hanno solo complicato la comunicazione della Fed, costretta a far scendere in campo buona parte dei suoi governatori per rassicurare.