I film del week end


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La quinta stagione

di Sandro Calice

di Jessica Woodworth, Peter Brosens. Belgio, Francia, Olanda 2012, drammatico (Nomad Film)
con Aurelia Poirier, Django Schrevens, Sam Louwyck, Gil Vancompernolle.

Il Belgio ogni tanto sorprende. Nel 2010 il surreale “Kill me please” vinse meritatamente il Festival del cinema di Roma. Ora arriva questo “La cinquième saison”, passato in concorso a Venezia 2012, che passeggia pericolosamente in bilico su quel filo che divide il grande film dalla dimenticabile sciocchezza.

In un villaggio nel cuore delle Ardenne la natura ha qualcosa che non va. In inverno, mentre gli adolescenti Alice e Thomas si innamorano, il falò che dovrebbe celebrare la fine del gelo non si accende, nefasto presagio. In primavera cominciano a morire le api, i semi si rifiutano di dare frutti e gli animali diventano sterili. Con l’estate arriva la paura, la la violenza, la follia. Qualcuno muore, qualcuno lucra, un’altra si vende, uno passa e fugge. Quando arriva l’autunno anche il sentimento di umanità è sparito.

Brosens e Woodworth considerano questo film la chiusura della trilogia cominciata con “Khadak”, girato in Mongolia e Leone del Futuro a Venezia 2006, e proseguita con “Altiplano”, girato in Perù e presentato a Cannes 2009, una trilogia sul conflitto tra uomo e ambiente con dotti riferimenti di antropologia sociale. “La cinquième saison” è un film che si affida molto ai linguaggi del documentario e soprattutto della videoarte; che cambia spesso registro, dalla commedia al dramma, ai limiti dell’horror. Quello che non convince pienamente (e che addirittura in alcuni passaggi potrebbe irritare) è l’insistito gusto per il surreale dei due autori, la sensazione di essere spesso di fronte a videoinstallazioni piuttosto che a una narrazione, alcune forzature nei cambi di tono. Ma come abbiamo detto, potrebbe essere una sorpresa.

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