Insetti, la dieta del futuro


Stampa

‘Bug’ da gourmet

FAO: ‘Nutrienti e ricchi di minerali’. Parla Afton Halloran dell’Organizzazione Onu: ‘Tra due anni carne di insetto al supermercato’ entomofagia_296

di Mariaceleste de Martino
(mariaceleste.demartino@rai.it)

‘Cameriere! C’è un moscerino nel piatto!’ Ali di farfalla al posto di quelle di pollo, cosce di grillo invece che di tacchino, coccinelle al sugo, fritto di locuste, tartine con libellule, minestra di formiche, coleotteri allo spiedo e croccanti stuzzichini a base di cucaracha. Ricette prelibate e gustose. È così che ci immaginiamo il banchetto offerto dalla Fao ai delegati che parteciperanno al prossimo summit internazionale sull’alimentazione, visto che l’invito a cibarsi di insetti viene proprio dalla Fao, che lotta contro la fame nel mondo.

Nel nuovo rapporto dell’organizzazione Onu che si occupa di cibo e agricoltura a livello globale, si sottolinea come 900 specie commestibili di insetti possono aiutare la sicurezza alimentare. Gli insetti sono “un cibo economico, ecologico, fonte abbondante di proteine e minerali”, dice Eva Ursula Muller, direttrice del Dipartimento politiche economiche forestali dell'agenzia Onu, invitando gli abitanti del pianeta ad allevare insetti per cibarsene, ma in realtà sono animali disponibili in così grandi quantità che non c’è bisogno neanche di allevarli”.

Gli insetti sono già alla base dell'alimentazione di circa due miliardi di persone, un terzo della popolazione mondiale, che vivono rispettando le culture ancestrali delle loro terre, sottolinea il rapporto Fao. Gli insetti, secondo questo studio, hanno una proporzione di proteine e grassi più alta di quella del manzo e del pesce, con un elevato valore energetico. “Gli insetti commestibili delle foreste sono una fonte importante di proteine e, a differenza di quelli delle terre agricole, sono privi di pesticidi,” afferma Paul Vantomme, esperto forestale dell'Organizzazione dell'Onu che si occupa di cibo e agricoltura e della lotta alla fame nel mondo. Tra l'altro molti abitanti dell'Africa Centrale, utilizzano già questa importante riserva di cibo: circa l'85% dei partecipanti a un sondaggio nella Repubblica del Centro Africa consuma bruchi, il 70% nella Repubblica democratica del Congo ed il 91% in Botswana.

Ma è una questione solo culturale o anche l’Occidente può ampliare la propria dieta alimentare? Mangiare una locusta in fondo è come mangiare una mazzancolla, o no? Magari potremmo avere polpettine o hamburger alla carne di insetto?
“Assolutamente sì”, risponde Afton Halloran a Televideo, consulente esperto Fao per il programma sugli insetti commestibili. “La cultura sull’alimentazione cambia continuamente. È solo una questione di tempo. Mancano regole e approvazioni, ma prevediamo che tra due anni troveremo carne di insetto anche al supermercato. Ovviamente, non saranno insetti come li vediamo da vivi, ma in altra forma. La gente che mangia carne”, bovina o di maiale per esempio, “già non vuole vedere neanche la testa o la coda dell’animale. E così accadrà anche per la carne di insetto”.

Gli allevamenti di insetti costerebbero meno che quelli di bovini, per esempio? Non solo economicamente, ma a livello ambientale?
“Sì, dobbiamo solo rendere gli allevamenti effettivi e portarli verso una produzione di massa. Già accade in Spagna, Olanda, Stati Uniti, Sudafrica, Cina. Gli studi sono pronti e lo è anche la tecnologia. Attendiamo solo l’approvazione legale che sta bloccando per ora l’innovazione”.

La Fao raccomanda anche un uso più ampio di insetti come mangime per il bestiame. “Gli insetti possono integrare mangimi tradizionali come soia, mais, cereali e farine di pesce”, si legge nel rapporto.
“Esatto. E poi nella catena alimentare gli insetti sono già presenti, sono un alimento naturale anche per l’uomo. Molti Paesi usano insetti come mangime. Quindi, anche noi di conseguenza mangiamo insetti”.

E l’Italia? Sta progettando di commercializzare carne di insetto?
“A Varese ho partecipato a un incontro all’Università dell’Insubria dove gli entomologi stanno portando avanti la ricerca sugli insetti commestibili. Quindi, l’argomento è nella testa di alcune persone che stanno cercando di capire come muoversi per portare avanti Il progetto”.

Negli Stati Uniti, soprattutto a Los Angeles, impazzano gli eventi di ‘bug cook-off’, delle gare di cucina con ricette a base di insetti. in Australia si mangiano le formiche, come anche in Colombia, a tavola in Sudafrica e Messico troviamo le cimici, in Venezuela le tarantole, in Nuova Zelanda le leccornie sono i bruchi saltati in padella, in Giappone si gustano anche le vespe.

Per sopravvivere nella giungla, Simba, futuro Re Leone, impara proprio a mangiare la “ciccia” degli insetti. A insegnarglielo sono il piccolo suricato Timon e il facocero Pumbaa che lo salvano e diventano suoi amici per la pelle. Morale della favola: d’altronde, se noi esseri umani riusciamo a mangiare il coniglietto di Alice nel Paese delle Meraviglie o gli animaletti della fattoria di Nonna Papera o i tre maialini e Qui Quo Qua, allora possiamo anche gustarci il grillo parlante di Pinocchio.

"Insetti commestibili", video (in inglese) tratto dal sito della FAO. Attenzione alcune immagini presenti nel seguente video potrebbero urtare la vostra sensibilità.