I film del week end


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L'uomo con i pugni di ferro

di Sandro Calice

di RZA, Usa 2012, azione (Universal Pictures)
Sceneggiatura di RZA, Eli Roth
Fotografia di Chi Ying Chan
con Russell Crowe, Jamie Chung, Lucy Liu, RZA, Pam Grier, Rick Yune, Cung Le, Dave Bautista, Gordon Liu, Zhu Zhu
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Bisogna essere bravi, anzi bravissimi, per “copiare” e citare, per fare cinema di genere e di maniera mantenendo un tratto autoriale. Devi essere Tarantino, insomma, perche se sei “solo” RZA, con tutte le benedizioni del caso, magari il gioco non viene così bene.

Jungle Village è una terra di nessuno nella Cina del secolo scorso, una cittadina dove feroci clan come i Lion e i Wolf sono perennemente in guerra tra di loro. Blacksmith (RZA) è un geniale fabbro che costruisce incredibili armi per i clan con l’unico intento di raccogliere abbastanza soldi per riscattare la libertà di Lady Silk (Jamie Chung), la più bella delle donne della casa di piacere di Madam Blossom (Lucy Liu). Tutti gli equilibri salteranno quando arriva la notizia che un enorme carico d’oro di proprietà del governatore dovrà attraversare il villaggio. Tradimenti, assassinii, cospirazioni, mentre in città arriva il misterioso Jack Knife (Crowe) e l’indistruttibile mercenario Brass Body: la guerra ha inizio.

RZA, al secolo Robert “Bobby” Fitzgerald Diggs, leader dello storico collettivo rap Wu-Tang Clan e qui al suo esordio come regista e co-sceneggiatore, era decisamente destinato a fare un film come “L’uomo con i pugni di ferro”. Appassionato cultore fin da ragazzo del kung fu e dei film wuxia (quelli sulle arti marziali giapponesi), passione riversata anche nella sua musica, ha inseguito questo progetto per anni, entrando nel cinema attraverso lo splendido “Ghost Dog: il codice del samurai” di Jim Jarmusch, per il quale ha scritto le musiche e nel quale ha avuto un piccolo ruolo. Tante altre piccole parti, poi l’amicizia con Tarantino e la colonna sonora di “Kill Bill: Volume I”, la conoscenza con Eli Roth e infine questo film. Che è, ovviamente, la somma di tutte le suggestioni e le passioni accumulate negli anni, esteticamente un classico del kung fu anni Settanta ma anche uno spaghetti western, fin troppo pieno di riferimenti e citazioni, dove si legge anche il rispetto per la storia e la cultura cinese, dove ogni combattimento è un omaggio a una diversa arte marziale. Un fumettone pulp con una sua mitologia e personaggi dai nomi già memorabili da supereroi moderni. Peccato però che RZA non abbia la mano del suo maestro (oltre ad avere uno dei volti meno cinematografici in circolazione), che anche gli attori più famosi sembrano un’imitazione di loro stessi (e Russel Crowe è ormai il Bud Spencer di Hollywood), che la sceneggiatura sia la vera debolezza volendo tenere troppa roba tutta insieme. Intendiamoci, queste potrebbero anche essere chiacchiere da vecchi bacucchi, perché un ragazzo che non ha mai visto gli originali degli anni Settanta magari si diverte come un pazzo. Non è tutto da buttare, insomma, e la musica (su questo RZA non tradisce) è decisamente tra le cose migliori.

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