Elaborazione su dati Bankitalia


Stampa

Crisi, ricchezza famiglie ingrana retromarcia

Rallenta capacità di accumulare g

La ricchezza delle famiglie italiane ingrana la retromarcia. A causa degli attacchi incrociati dei prezzi in aumento e della riduzione dei redditi. In un anno è diminuita di 63 miliardi, con una conseguente contrazione dei risparmi complessivi dello 0,7%. Intanto, la ricchezza procapite dei nuclei familiari è diminuita di 15.893 euro (-1,6%), portandosi a 352.340 euro. I dati sono elaborati dall'Adnkronos, sulla base delle tabelle di Bankitalia aggiornate al 2011.

Tra le voci che compongono la ricchezza delle famiglie italiane il segno meno viene posto davanti alle attività finanziarie, che si riducono del 3,4%, mentre tengono le attività reali, aumentate dell'1,3%. La contrazione dell'ultimo anno segue un periodo difficile, a causa della crisi economica, in cui si è registrato un forte rallentamento della capacità, da parte dei nuclei familiari, di accumulare ricchezza. Tra il 2007 e il 2011, infatti, si è registrata una crescita solo dell'1,3%; nel periodo precedente, invece, l'incremento era stato del 28,6%, cioe' 22 volte maggiore.

La difficile situazione degli ultimi anni ha inchiodato la ricchezza complessiva a 8.619,3 miliardi, con al primo posto le 'attivita' reali' che ammontano a 5.977,8 miliardi, che negli ultimi cinque anni sono aumentate del 6,8%, mentre le 'attività finanziarie' registrano un contenuto +2,3% e arrivano a 3.541,3. Tra le attivita' reali al primo posto ci sono, ovviamente le abitazioni, che da sole rappresentano il 58% della ricchezza complessiva e che in 5 anni sono aumentate del 7,2%. Rispetto al periodo precedente, quando si registro' un +39,6%, l'incremento si e' fermato a un quinto. Gli oggetti di valore, che rappresentano appena l'1,4% del totale, sono aumentati del 4,9%, il doppio rispetto al +2,4% del periodo precedente. Infine i terreni, che rappresentano il 2,9% della ricchezza totale e sono aumentati del 2%, contro il +7,9% del periodo precedente.

Crescono invece a ritmi più sostenuti le 'passività finanziarie' (12,6%), che rappresentano la causa principale dello stallo nell'accumulo della ricchezza. Nel 2011 sono arrivate a 899,7 milioni e vanno sottratte alla somma tra attività reali e attivita' finanziarie. La voce più consistente è rappresentata dai prestiti, che ammontano a 682,1 mld e sono costituiti soprattutto dai mutui, con 382 mld e aumentati del 10%.

Al secondo posto, invece, il credito al consumo che sale a 122,1 mld, con una crescita del 23,4%. Nonostante i numeri siano ben più consistenti rispetto ai dati sulla capacita' di accumulare risparmio, va segnalato che rispetto al periodo precedente c'è stato un forte rallentamento. Dal 2002 al 2006, infatti, l'erogazione dei mutui era aumenta dell'87,9% e il credito al consumo era quasi raddoppiato (+91,6%).

L'andamento della ricchezza complessiva ha degli effetti diretti anche sulla ricchezza netta per famiglie a prezzi costanti, che rispetto a prima della crisi è diminuita di 38.319 euro (-10,5%). Le sole abitazioni rappresentano il 56,8% della ricchezza di ogni famiglia. La crescita è stata molto inferiore al tasso medio annuo del periodo 1995-2010 (5,6%), a causa del rallentamento delle quotazioni sul mercato immobiliare.