Modì e i Maudits a Milano

Un timido mecenate a Palazzo Reale modi_296

di Federica Marino
(federica.marino@rai.it)

Modì e non solo a Milano, dove nel cuore della città, a Palazzo Reale, è aperta fino a giugno la mostra Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter.

In arrivo da Parigi, sono per la prima volta in Italia i pezzi della collezione di Jonas Netter, oltre centoventi opere dal primo Novecento parigino, quando Montparnasse non era più solo un quartiere della Ville Lumière ma il centro creativo, artistico e culturale, di Francia e d’Europa.

Netter era un ebreo alsaziano, mediatore finanziario e appassionato d’arte. Non potendosi permettere di acquistare tele di Impressionisti, già troppo quotati per le sue disponibilità, si rivolse, grazie all’incontro con il mercante d’arte e poeta polacco Léopold Zborowski, a giovani talenti ancora da scoprire e mise insieme una collezione di circa duecento opere prima di morire, nel 1946.

Modigliani su tutti, una quarantina di opere comprate e la nascita di una salda amicizia. In mostra ci sono le sue donne dal collo lungo e dagli occhi obliqui, due ritratti della compagna Jeanne Hébuterne, suicida il giorno dopo la morte di lui e madre della loro bambina, Jeanne anche lei, orfana di entrambi a due anni.

Presenti anche i ritratti di Zborowski, che fu il tramite Netter-Modigliani e quello del pittore Soutine il quale, presentato da Modigliani a Netter, diventa un altro autore della sua collezione. Nella mostra milanese ci sono oltre venti olii.

Altro innamoramento – con conseguente acquisto - è quello per Maurice Utrillo, di cui Netter scopre e apprezza il “periodo bianco”, con le opere della madre di lui Suzanne Valadon, e ancora Kisling, Krémègne, Kikoïne, Hayden, Ebiche, Antcher, Fournier, quella generazione di artisti perduti nelle strade di Montparnasse fra il primo dopoguerra e la grande crisi del ‘29.

Di Kisling c’è a Milano un ritratto fatto a Netter: completo grigio, posa dimessa, volto composto e sguardo pensoso sotto un’avanzata calvizie non fa certo pensare al grande mecenate che in effetti è stato; in mostra a Palazzo Reale, con la collezione di Netter, c’è anche la sua passione per l’arte, vissuta in modo discreto, consapevole, e umano, un piacere personale nato dalla frequentazione con gli artisti-persone prima che con le loro opere. Non è un caso, forse, che tra i rimpianti di Netter ci sia stato quello di non essersi concentrato ulteriormente su Modigliani e Utrillo, i due più tormentati fra i “suoi” artisti: “Se avessi seguito la mia ispirazione – diceva - avrei acquistato tutti quelli che mi capitavano sotto gli occhi. Ma mi si prendeva in giro”. La timidezza di Netter non ha comunque impedito che la sua collezione diventasse una tra le maggiori per il primo Novecento e per quegli artisti che da Parigi cominciarono a cambiare il mondo dell’arte.

Per raccontare questo mutamento, la mostra milanese propone a scuole e famiglie laboratori sugli artisti di Montparnasse, Modigliani al centro, alla scoperta di uomini e artisti.



Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter
Milano, Palazzo Reale
Fino all'8 settembre. Aperta anche il 25 aprile,1 maggio, 2 giugno e 15 agosto