Dal calcio all'atletica, dal basket all'ippica


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L'ombra delle mafie sullo sport mondiale

Lo sport, calcio in testa, rischia di morire di corruzione. Un problema non solo italiano c

Lo sport, e il calcio in particolare, rischia di morire per effetto della dilagante corruzione che imperversa attraverso le scommesse clandestine, "manovrate" dalla criminalita' organizzata. Mafia cinese, italiana, russa e camorra si sono insinuate pesantemente nel calcio per riciclare danaro sporco e "pulirlo" dopo averne fatto incetta grazie a droga, prostituzione e commercio di armi. Di questo, ed anche di giornalisti trucidati, di giocatori e arbitri minacciati si e' parlato in un convegno alla "Gazzetta dello sport".

Il presidente del Fenerbahce e' finito in galera eppure il club e' stato ammesso alle Coppe, un giocatore coreano si e' suicidato dopo aver ceduto alla tentazione di vendere le partite. Non solo in Italia- peraltro presente in modo evidente nello scandalo delle scommesse- ma anche in Germania (caso Bochum e un arbitro arrestato), in Grecia (reporter minacciati da uomini armati), Canada, India (un giornalista assassinato) ecc. Nel corso di "Betting, Sport e Match-Fixing", convegno organizzato dal presidente dell'AIPS Gianni Merlo e dalla Gazzetta dello sport (il direttore Andrea Monti ha fatto gli onori di casa), e' stato fatto un quadro veramente sconvolgente dell'inquinamento del mondo dello sport, che e' in procinto di perdere la propria identita', specie se i risultati diventeranno, come e' capitato, poco sinceri. Si e' parlato dei mezzi per combattere la "piovra" dell'illegalita' nel mondo delle scommesse che sfocia spesso nella corruzione: Andre' Chacker, uno dei vertici dell'Associazione mondiale delle lotterie, ha detto di una proposta per costituire una Agenzia Internazionale anti-corruzione (un po' come la Wada per il doping); ci sono forti resistenze perche' molti Paesi non vogliono rinunciare alla loro sovranita' nazionale.

Gia' la collaborazione internazionale fra enti sportivi, polizia e dirigenti sta cominciando a dare frutti concreti, tuttavia, ma il fatto stesso che circa 8.500 operatori nel campo delle scommesse agiscano nell'illegalita'- come ha riferito Thierry Pujol che si occupa della sicurezza delle lotterie-, e' indicativo dei pericoli incombenti. E il fatto che il male arrivi da lontano, dall'Asia e i Paesi dell'Est, non e' una consolazione. Le scommesse illegali non riguardano solo il calcio, ma l'atletica, il basket, l'ippica, il rugby, tanti altri sport e persino il cricket. Insomma, tutto il mondo dello sport. Negli USA le scommesse sono vietate, ma sotto banco succede di tutto persino per le competizioni dei College. In Italia -ha detto Luca Turchi, dirigente della direzione scommesse sportive- ormai il fenomeno delle scommesse legali e' sotto controllo, ma il mondo dell'illegalita'? Educare i giovani atleti ad evitare tentazioni, riforme etiche e rafforzamento delle scommesse legali (che aiutano economicamente lo sport) sono state auspicate nel corso del convegno. E' un problema di ordine pubblico di rilevanza penale e occorre regolamentare anche le scommesse degli addetti ai lavori (atleti, giornalisti ecc) per evitare sbandate. Occorrono fondi da investire nella lotta alla corruzione (la FIFA e la Comunita' europea si sono mosse) per rendere efficaci le norme. Nel 2011 ci sono stati 308 casi di corruzione accertati in Europa occidentale.

E' stato internet ad accentuare il fenomeno delle scommesse clandestine e, conseguentemente, l'illegalita'. Si parla di un volume d'affari di 1.500 miliardi di euro l'anno e il mondo del crimine e' come l'ottava potenza economica mondiale. Sono lontani i tempi del Totocalcio e quelli in cui il portierino di una squadretta si vendeva per poche lire. Oggi si tratta di un fenomeno planetario e ci chiediamo quanti dirigenti che investono nello sport, e nel calcio in particolare, lo facciano in buona fede e non siano partecipi di questo fenomeno, anche col loro lassismo.