Un altro punto di vista


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Europa contraria a regole economia moderna

Alain Parguez, professore emerito all’Università Franche-Comté di Besançon parguez_296

-Lei pensa davvero che l’Europa sia “un mostro contrario a tutte le regole dell’economia moderna” e l’euro la rappresentazione di un “nuovo ordine sociale totalitario”?
Si tratta di un mostro profondamente radicato in una versione arcaica dell’economia. Penso alle opere dell’economista austriaco Hayek, il quale sosteneva che era proibito agire contro le leggi del mercato, poiché esse sarebbero stabilite dalle menti illuminate. Questo è più o meno quanto sta accadendo oggi nel sistema dell’euro. Un sistema totalitario per ciò che concerne tutti gli aspetti della società. Non siamo semplicemente di fronte a un approccio economico, ma ad una filosofia, a un’ideologia che non accetta di essere messa in discussione.

-Cosa c’entra von Hayek con l’euro, l’Unione europea e il totalitarismo?
Hayek, che è stato fonte, ispirazione dell’euro, diceva che ammirava il regime cileno di Pinochet poiché era il più liberale del mondo. E perché? Semplice: aveva soppresso i sindacati e la legislazione sul lavoro. Ed è qui che si trova l’ambiguità del libero mercato, che viene rappresentato come un ordinamento divino e che dunque non si può discutere. Chi crede ed è ispirato da questo approccio ignora tutto ciò che succede nella società. Si sa che è aumentata la povertà in Europa, che i suicidi in Francia aumentano, ma nessuno ne parla, c’è l’indifferenza totale.

-Avete parlato del rischio argentinizzazione dell’Italia, cosa successe in Argentina?
La decisione dell’allora presidente, Cavallo, di rinunciare alla sovranità monetaria, legando il peso al dollaro statunitense con un tasso di cambio fisso, portò al crollo dell’economia. I prezzi relativi delle esportazioni argentine aumentarono del 100% e l’export praticamente crollò. Scomparve la base industriale del Paese e l’agricoltura. Avendo legato la moneta al dollaro, il governo non poteva più finanziare la spesa e gli argentini dovevano prendere a prestito enormi somme in dollari dalle banche Usa a tassi di interesse molto elevati. Fu così che l’Argentina, uno dei Paesi più prosperi e avanzati dell’emisfero meridionale, vide sparire la propria economia. La disoccupazione salì a più del 50% e la spesa sociale crollò.

-Poi, però, il Paese si riprese.
Solo dopo il cambiamento radicale della politica economica, dopo che il peso fu sganciato dal dollaro. E’ così che la competitività dell’economia argentina è stata ripristinata e che l’economia è tornata a crescere. Ciò deve essere per tutti noi una lezione: accettare di legarsi a una valuta estera, sovranazionale, è la strada migliore per realizzare il crollo economico di un Paese e il suo asservimento totale.

-Torniamo all’euro.
Sta semplicemente distruggendo l’economia reale, creando una riduzione della spesa pubblica e inducendo nel sistema una deflazione permanente. E’ una moneta controllata da una banca centrale con poteri assoluti, la Bce, che sovrasta gli stati nazionali. E’ questo che è stato realizzato con il Trattato di Maastricht. Per me non ci sono dubbi: il punto centrale dei trattati europei è la privatizzazione degli Stati, costretti a chiedere soldi in prestito alle banche private a tassi di interesse stabiliti da esse.