Dopo 11 mesi l'attesa notizia


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Recuperata la salma di Mike Bongiorno

Ritrovata a circa 70 chilometri dal cimitero in cui fu trafugata. Fiorello su twitter: 'Evviva! Mike è stato trovato' t

A quasi undici mesi di distanza da quel triste 25 gennaio, arriva la notizia più attesa: la bara che ospita la salma di Mike Bongiorno sarebbe stata ritrovata a Vittuone, nei pressi di Milano, a circa 70 chilometri dal cimitero di Arona da dove era stata trafugata da almeno quattro persone. A segnalare la presenza della cassa con il nome del conduttore in aperta campagna sarebbe stato un passante. Immediati i controlli sul luogo del ritrovamento. Secondo quanto trapelato, il feretro di Mike Bongiorno sarebbe integro e ancora sigillato. Reazioni di moderato entusiasmo quelle dei figli Michele e Niccolò (si attende l'ufficialità degli esami scientifici). A esprimere felicità ci pensa invece Fiorello, da sempre grande amico di Mike. "Evviva! Mike è stato trovato - ha scritto lo showman su Twitter - L'ho appena saputo. Bellissimo regalo di Natale alla sua famiglia e a quanti gli hanno voluto bene! #felice". Mike Bongiorno è morto l'8 settembre 2009 a Montecarlo, colto da un improvviso infarto all'hotel Metropole, dove era in vacanza con la moglie Daniela Zuccoli.

Gennaio 2011, l’oltraggio al ‘padre’ della Tv
Notte tra il 24 e il 25 gennaio 2011, cimitero di Dagnente di Arona, piccolo centro del novarese, sul confine regionale tra Piemonte e Lombardia. Li' si compie l'oltraggio al 'padre' della televisione italiana, a quella televisione cui la gente comune si affidava per sentirsi un po' risollevata. Li' viene rubata la salma di Mike Bongiorno, morto improvvisamente per infarto l'8 settembre 2009 mentre si trovava in vacanza con la moglie Daniela, a Montecarlo. Li' era la tomba di Mike perche' di quella frazione e' nativa Daniela Zuccoli, tant'e che c'e' Villa Zuccoli (sui resti di un convento seicentesco su una collina e oggi dotata anche di eliporto e anfiteatro benedettino). Una frazione famosa proprio perche' c'e' anche quel piccolo cimitero luogo di sepoltura di due illustri personaggi: lo scrittore e politico Felice Cavallotti, il 'Bardo della Democrazia', il padre del radicalismo italiano e fondatore dell'originario partito radicale, e appunto Mike Bongiorno, anche lui 'padre' di qualcosa comunque di importante per l'Italia del dopoguerra, la televisione. La famiglia aveva rifiutato l'offerta di una tumulazione al Monumentale, avanzata dal Comune di Milano. I carabinieri del Ris di Parma effettuarono rilievi nel piccolo cimitero per cercare elementi utili a ricostruire l'accaduto. Indagini svolte dai militari di Arona e Novara, coordinati dal procuratore Giulia Perrotti e dal sostituto Fabrizio Argentieri, della procura della Repubblica di Verbania. "Siamo davvero increduli, stiamo cercando di capire. Non so, non sappiamo cos'altro dire per ora. Non pensiamo di fare dichiarazioni ufficiali". Fu rilasciata all'AGI la prima reazione ufficiale della famiglia, affidata a Nicolo' Bongiorno, figlio di Mike. E alla domanda se nel frattempo fosse arrivata qualche telefonata o richiesta di genere estorsivo, Nicolo' replico' con "nessuna dichiarazione".

Successivamente la famiglia Bongiorno nel ringraziare "tutti gli amici di Mike che hanno dimostrato come sempre affetto e solidarieta' per una vicenda che l'ha lasciata sbigottita e addolorata, perche' Mike ha sempre fatto del bene e non si meritava questo affronto" e dopo aver espresso "piena fiducia alla procura della Repubblica di Verbania e alle forze dell'ordine che stanno conducendo le indagini" si appello' al senso civile ed al rispetto del sacro che ha il Paese - "perche' sappiamo che Mike e' nel cuore di tutti gli italiani" - e invito' chiunque abbia informazioni utili a contattare le forze dell'ordine per aiutarci a risolvere questa dolorosissima vicenda". La vicenda registro' poi anche il fermo, nella notte tra il 2 e il 3 marzo a opera dei carabinieri di Novara ed Arona, di due persone accusate di tentata estorsione ai danni della famiglia Bongiorno. I due - italiani - non avevano pero' nulla a che fare con il trafugamento della salma, avevano solo provato ad approfittare della situazione dichiarando ai familiari di essere in grado di di restituire la bara in cambio di alcune centinaia di migliaia di euro. I carabinieri li sorpresero in flagranza mentre da una cabina telefonica di Milano parlavano con Nicolo' Bongiorno. Il giudice per le indagini preliminari di Verbania convalido' il loro fermo, ma ad ogni modo la loro posizione era del tutto insignificante, se non inesistente, rispetto al trafugamento.

Nel 2001, in un cimitero a pochi chilometri, il furto della salma di Cuccia
La vicenda Bongiorno riporto' alla memoria un episodio analogo riguardante un personaggio non meno famoso: il banchiere Enrico Cuccia, la cui salma fu trafugata il 17 marzo 2001 dal cimitero di Meina, sul lago Maggiore. Coincidenza: i due piccoli cimiteri distano pochi chilometri l'uno dall'altro. I ladri avevano rotto la lastra di marmo che copriva il loculo e portato via la salma del presidente onorario di Mediobanca. A suo tempo si penso', oltre che a una possibile richiesta di denaro, anche al satanismo. Anche perche' nella zona, nel corso degli anni si sono verificati diversi episodi di profanazione di cimiteri (nel '96 fu devastato il camposanto di Invorio e, alla fine di ottobre dell'anno dopo, tre giovani furono sorpresi nel cimitero di Paruzzaro, pochi chilometri da Meina, mentre cercavano di trafugare la salma di un amico morto tempo prima in un incidente). Il mistero della scomparsa della salma di Enrico Cuccia fu risolto in meno di due settimane: la bara del banchiere venne ritrovata in un fienile di un piccolo paese della Val di Susa. A trafugarla a scopo di estorsione era stata una banda di dilettanti, 'acciuffata' grazie a un passo falso del 'telefonista' del gruppo: aveva usato piu' volte la stessa cabina (ormai individuata dagli investigatori) per chiedere il riscatto, 7 miliardi e mezzo delle allora lire.