Il libro dello scienziato Vittorio Marchis


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Grazie a Dio per aver 'inventato' l'acqua

L'uomo ha creato l'aereo, l'auto, la moto e anche una specie di lampone a

Si ringrazia “Dio” per aver creato l’acqua, si è riconoscenti all’uomo della pietra per aver inventato la ruota, ma quando si usa il cellulare, o anche più semplicemente una forchetta, o quando si appendono gli abiti nell’armadio, oppure si prende un aereo, l’auto o la moto, chi bisogna ringraziare?

Sicuramente Giovanni Agnelli, che nel 1913 inventò il meccanismo di trasmissione per veicoli a motore e Rinaldo Piaggio che nel 1915 progettò l’imbragatura per serbatoi. E ancora: Gianni Caproni che nel 1920 inventò l’aeromobile multiplano e Corradino D’Ascanio che assieme a Pietro Trojani ebbe l’idea nel 1934 di inventare l’elicottero. Ed è di Corradino D’Ascanio anche la bicicletta a motore.

I giornalisti che hanno cominciato la loro carriera picchiettando gli indici sulla macchina per scrivere devono certamente essere grati a Camillo Olivetti, al quale nel 1926 venne l’idea di disegnarla.

Tutto il mondo dovrebbe fare un applauso in ricordo di Enrico Fermi e il suo selettore di velocità per neuroni, del 1950, creato per la United States Atomic. “Nel dicembre 1938, dopo il Nobel per la Fisica, salpò con la moglie per gli Stati Uniti, dove in un primo tempo si trattenne alla Columbia University di New York”, si legge nel libro di Vittorio Marchis. “L’11 ottobre 1939 Einstein scrisse una lettera al presidente Roosevelt in cui sollecitava gli Stati Uniti a sviluppare un programma di armamento atomico. La marina assegnò alla Columbia University un primo fondo di 6.000 dollari per il Progetto Uranio, diventato poi Progetto Manhattan. Da molte università degli Stati Uniti gli scienziati cominciarono a lavorare. Il 2 dicembre 1942, sotto le gradinate dello stadio del campus dell’Università di Chicago, ci fu il primo risultato: il gruppo di Fermi iniziò la prima reazione nucleare a catena autoalimentata. Ma per progettare e costruire la bomba era necessario un luogo isolato” Nel testo si racconta che il fisico americano “Robert Oppenheimer suggerì un altopiano solitario, a 2100 metri d’altezza, situato lungo il canyon Los Alamos, nel New Mexico, dove si trovava solo un collegio maschile. Nel novembre 1942, prima ancora del successo di Fermi, le autorità militari comprarono il collegio e il terreno circostante. La zona venne detta località Y e la cittadella prese il nome di Los Alamos. I coniugi Fermi divennero i coniugi Farmer, residenti a Santa Fe”. (McdM)