Alzheimer, morbo silente del 3° Millennio


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E' questo il vero allarme sociale

La malattia interessa decine di milioni di persone nel mondo. In Italia almeno 600mila i malati m

di Maurizio Righetti

E' stata definita "epidemia silente del terzo millennio". La Malattia di Alzheimer è un problema socio-sanitario di grande rilievo. In Italia si contano almeno 600.000 persone malate (oltre un milione se si considerano le altre demenze) ed ogni anno si aggiungono almeno 80.000 nuovi casi; nel mondo sono colpiti almeno 26 milioni di individui, oltre 6 milioni in Europa; numeri destinati a raddoppiarsi nei prossimi 10-15 anni. I malati hanno problemi complessi per la cui soluzione, seppure parziale, è necessaria l'attività coordinata di specialisti medici e paramedici e operatori socio-assistenziali. Sotto il profilo sanitario, la questione fondamentale è che non si conoscono appieno le cause.

Declino cognitivo e turbe comportamentali
La Malattia di Alzheimer è una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale caratterizzata da un progressivo e irreversibile declino cognitivo e funzionale e da anomalie del comportamento. Le possibilità di esserne colpiti aumentano con l'età: da meno del 2% tra i 65 e i 69 anni, fino al 5% a 75-79 anni, al 20% tra 85 e 89 anni, a oltre il 30% dopo i 90 anni. Rarissimamente (un centinaio di casi al mondo) è ereditaria. Sono in corso ricerche per terapie efficaci. Da una decina d'anni sono in commercio farmaci capaci di rallentare l'evoluzione dei sintomi della malattia nelle sue varie fasi, che però non agiscono sulle cause.

Un morbo che rende non più autosufficienti
Sul piano socio-economico, il problema è che la malattia colpisce soggetti anche in età presenile rendendoli, a volte totalmente, non autosufficienti, e peggiorando così la qualità delle vite loro e dei familiari. Una accettabile soluzione, oltre alla indubbia valenza umana, permetterebbe di gestire meglio le invalidità e di limitare i costi connessi. E' necessario quindi prevenire, per quanto possibile, o contenere, il danno delle complicanze quando esse si sono già manifestate. Il che vuol dire ricerca clinica su: cause scatenanti, diagnosi precoce, terapia qualificata, riabilitazione, risanamento ambientale, informazione sanitaria.

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