Diario dall’Afghanistan


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Raul e Ulk, i cani anti mine

I due pastori tedeschi bonificano le aree a rischio attentati cani_antimine_afghanistan_296

di Fabrizio de Jorio

Afghanistan, Bakwa

Raul e Ulk, due splendidi pastori tedeschi, hanno un fiuto tutto speciale: 'sentono' l'esplosivo, ne avvertono la presenza sia in superficie e nell'aria sia sotto terra: oltre alle mine individuando anche gli Ied (Improvised explosive devices) le micidiali trappole costruite artigianalmente dagli insorti. Trappole che tra i nostri militari hanno mietuto numerose vittime. I due pastori tedeschi addestrati a Grosseto insieme all’operatore con il quale formano una coppia inscindibile, costituiscono una importante arma della task force South-East, unità di manovra del Regional Command West in Afghanistan, a guida italiana. Li abbiamo visti in azione a Bakwa, base militare a sud est della regione del Gulistan. n questo periodo la task force e' rappresentata dal Reggimento San Marco, di stanza a Brindisi, comandato dal capitano di vascello Giuseppe Panebianco e che sta operando nella estesa provincia di Farah, con il controllo della zona montagnosa del Gulistan e di Bakwa, zona desertica e dove è stato costruito l'avamposto Lavaredo, sede comando della stessa task force.

Le unità cinofile dell’Esercito, Raul e Ulk provengono dalla base di Grosseto e sono in forza al Reggimento San Marco, risultando determinanti nel contrasto agli 'insurgents', ma soprattutto per bonificare dagli esplosivi quelle aree nelle quali operano i nostri militari. I due cani - Raul 6 anni, Ulk 4 - sono un tutt'uno con i loro istruttori, Fabrizio Del Core e Nicola Zanardini. Tra loro c'è piena empatia, gli occhi dei cani non mollano mai gli istruttori, li seguono ovunque. Al minimo ordine sono pronti a scattare quando è il momento, come abbiamo potuto constatare durante un’operazione che ho seguito qui a Bakwa. I cani prendono posto sui Lince insieme al loro “compagno” di cordata e quando c’è una zona da controllare, ecco che entrano in azione. Raul e' un EDD, cioè un “explosive detection dog”, mentre Ulk è un MDD, “mine detection dog”. In sostanza l'uno sente con l'olfatto la presenza dell'ordigno, l'altro sente la presenza, ma nascosta nel terreno o altrove, della trappola e la segnala mettendosi seduto per qualche attimo - al massimo un secondo - in prossimità del punto dove ha 'avvertito' il pericolo. E' il segnale che bisogna allontanarsi da quel punto, il cane viene subito richiamato dall'istruttore, la pattuglia si mette al riparo. Poi seguira' la procedura standard per rendere inoffensivo l'ordigno, e ci penserà la squadra preposta a questa attività. "L'addestramento è come un gioco - spiegano i due istruttori - dall'inizio alla fine è fatto in maniera ludica e dura circa un anno”. Alla fine c’è la fase del training job all'estero: finora è stato in Kosovo, poi sarà nel teatro operativo del Libano. La scelta dei cani - dicono Del Core e Zanardini - avviene nell'allevamento italiano di Grosseto oppure sono selezionati al commercio, e adesso si sta provando ad inserire anche il pastore belga 'marinois'.

Quindi segue un mese di corso, al termine del quale il capo istruttore assegna l'animale all'operatore che secondo lui è il più adatto, dando così vita a un sodalizio che durerà anni e la ita del cane è legata indissolubilmente a quella del suo operatore. "Quando ho l'influenza o mi devo fermare, si ferma anche il cane, e viceversa. Non c’è un sostituto in questo genere di attività, ne' in un verso ne' nell'altro", spiegano Del Core e Zanardini mentre il loro compagno è lì, gioca con la palla e riceve un premio in gustosi croccantini. La giornata si conclude, la loro missione fiuta esplosivi per oggi, è compiuta con successo. Domani si ricomincia.

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