Dopo il terremoto


Stampa

La cultura sopravvive, l'Aquila rinasce

Si studia a pieno ritmo, e gratis, all'Università. E il capoluogo abruzzese si candida a diventare città europea della cultura per il 2019

di M.Vittoria De Matteis
(mv.dematteis@rai.it)

L’ Università degli Studi dell’Aquila - la più antica d’abruzzo - ha 66 corsi di laurea, 9 Facoltà, 18 Dipartimenti e 2 Centri di eccellenza per la ricerca: Ateneo che esprime un'offerta formativa diversificata, e ha come obiettivo principale il mantenimento di alti standard didattici. A ciò, si aggiungano trasporti gratuiti per gli studenti fuori sede e proroga triennale esonero tasse. Ce ne parla il rettore, prof. Ferdinando Di Orio.

“La nostra Università è viva e capace di offrire i servizi agli iscritti. La scelta di restare all'Aquila dopo il terremoto e' stata un rischio e - grazie all'esonero dalle tasse - c'e' stata un'importante risposta degli studenti. Nel 2009 gli scritti erano 24 mila e siamo rimasti in vita grazie a loro. Non potevamo ammettere che l'accordo si esaurisse - ha aggiunto Di Orio - ci sono ancora problemi non risolti. La proroga è confermata, un accordo identico a quello firmato da me e dal ministro nel maggio del 2009: per altri tre anni i nostri ragazzi continueranno a non pagare le tasse. Il ministero partiva da una posizione che ipotizzava risolta l’emergenza e inizialmente aveva proposto un accordo annuale rinnovabile e rinegoziabile di anno in anno, ma per noi era assolutamente necessario che l'intesa fosse triennale e che fosse la stessa di quello precedente, risalente al 2008. Inoltre, volevamo che le condizioni fossero riconfermate, se non migliorate, con una contribuzione più ingente, in considerazione dei canoni di affitto che all’Aquila sono al di fuori di ogni sistema di mercato e ciò che si recupera con l'esonero tasse lo si spende poi per la residenzialità (si chiedono perfino 450 euro di affitto a posto letto). L’intenzione del ministero non era certo quella di penalizzare l’Ateneo, semplicemente non era al corrente delle problematiche ancora esistenti nella nostra realtà, dove non si può dire che l’emergenza sia rientrata. Siamo riusciti a ottenere una copertura economica pari a 68,5 milioni di euro: lo stesso finanziamento previsto dal primo accordo, del 2008, ma siamo al riparo dagli eventuali tagli che possono riguardare gli altri atenei italiani. Nella fase di negoziazione dell’accordo la cosa più spiacevole è stata dover ricominciare da capo a spiegare qual è la nostra situazione ma, dopo un confronto serrato e grazie al contributo dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta - che è sicuramente più addentro alle problematiche aquilane - siamo giunti all’accordo. Inoltre, è in corso di elaborazione l’accordo per la realizzazione del centro di ricerca Eni: sarà in zona Casale Calore, e sorgerà su 4mila metri quadrati di terreno”.

LEGGI ANCHE:
'Quattro grandi artisti per l'Aquila'