di Sandro Calice
IL GRANDE SOGNO
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di Michele Placido, Italia 2008 (Medusa)
Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Luca Argentero
“Il grande sogno” in realtà sono due. C’è quello personale di Nicola (Scamarcio), ragazzo del sud, poliziotto che vuole fare l’attore. E c’è quello globale del ’68, di una generazione che voleva cambiare il mondo. Nicola è un giovane pugliese che fa il poliziotto a Roma, proprio mentre comincia il fermento nel mondo studentesco. Il suo colonnello (Silvio Orlando) capisce subito che quel ragazzo può essere più utile come infiltrato che con un casco e un manganello. Durante l’occupazione dell’università Nicola si invaghisce di Laura (Trinca), brillante figlia di una famiglia della borghesia cattolica, che a sua volta è affascinata da Libero (Argentero), figlio di operai e leader del movimento studentesco. La passione per la recitazione e l’amore per Laura metteranno in crisi Nicola. Tutti dovranno provare a scegliere il proprio destino, e lottare perché sia quello che avevano sognato.
E’ la storia di Michele Placido, Nicola è lui, come ha detto lo stesso regista:”E’ il film della mia vita, è un romanzo di formazione trasposto su pellicola”. E a vederla così, giova alla pellicola, ben diretta e con l’ottima fotografia di Arnaldo Catinari. Il contesto, invece, è difficile. Placido ha detto di aver tratteggiato un ’68 più proletario di quello raccontato da Bertolucci in “The dreamers”. Quasi a dire che non c’è nessuna pretesa di visione e giudizio globali su quella “rivoluzione”. E’ una storia personale, un romanzo popolare. Con alcuni avvenimenti messi in luce: i disordini di Valle Giulia e gli scioperi ad Avola, nel siracusano, che costarono la vita a due braccianti. E il celebre commento di Pasolini (i proletari erano i poliziotti, i figli di famiglie borghesi, invece, gli studenti), con quale Placido dice di non essere d’accordo: “Quei ragazzi borghesi mi hanno insegnato tanto. E a Valle Giulia la reazione delle forze dell’ordine fu eccessiva”. Ma fuori da questa cornice, il resto è una storia senza tempo: di sogni e amori, speranze e sconfitte, adolescenza e ribellione, famiglia e ipocrisie. Con tutto il fascino e i limiti di una storia così.