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8 luglio 2023 - Giornata Mondiale del Mediterraneo

 

L'Italia ha oltre 8.000 chilometri di coste collocate al centro del Mar Mediterraneo, un mare dalle caratteristiche ambientali e storiche uniche.

Mar Mediterraneo significa mare in mezzo alle terre e infatti questo mare interno è stato il crocevia di civiltà antiche - egizi, greci, fenici, romani - che hanno profondamente influenzato l'arte, la cultura e la politica del mondo occidentale. Il Mare Nostrum ha favorito lo scambio di idee e merci, stimolando lo sviluppo scientifico ed economico. È stato il teatro di eventi storici cruciali, ha visto il diffondersi di religioni, l'ibridazione delle lingue e lo scambio di consuetudini, ed è tuttora una connessione strategica tra l’Oceano Indo-Pacifico e l’Atlantico.

Nonostante il Mediterraneo rappresenti solo l'1% della superficie oceanica, ospita oltre 17.000 specie marine, tra piante, invertebrati, pesci, rettili, mammiferi marini e uccelli, sia autoctoni che migratori. La sua ricca biodiversità è il risultato della complessa storia geologica e climatica della regione, che ha creato ambienti molto diversificati e ha favorito l'evoluzione di specie endemiche.

Tuttavia, il Mediterraneo è soggetto a diverse minacce, come l'inquinamento, la pesca eccessiva, l’invasione di specie aliene e la distruzione degli habitat costieri, come le praterie di Posidonia, una pianta marina endemica di grande importanza ecologica ed economica. Inoltre, il cambiamento climatico sta provocando un aumento delle temperature e una diminuzione dell'alcalinità delle acque. I reef del Mediterraneo, noti come Coralligeno, non sono formati da coralli tropicali, ma da alghe calcaree. Queste bio-costruzioni si sviluppano principalmente tra i 30 e gli 80 metri di profondità e ospitano una grande diversità di specie. Il Coralligeno svolge un ruolo essenziale nel mantenere la stabilità del fondale marino e nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre, supporta numerose attività di pesca e turismo, rappresentando una preziosa risorsa economica che deve essere gestita e conservata.

La "blue economy" (economia blu) è un concetto che si riferisce all'utilizzo responsabile e sostenibile delle risorse marine, al fine di promuovere la crescita economica, preservare l'ambiente marino e garantire il benessere delle comunità costiere. La blue economy comprende una vasta gamma di settori e attività, tra cui l’innovazione tecnologica per un trasporto marittimo a basso impatto, la biotecnologia marina, la pesca e l'acquacoltura sostenibili, il turismo costiero e marino, l'energia marina rinnovabile, la ricerca per una gestione equa, strategica e sostenibile delle risorse. Data la sua posizione geografica e le sue caratteristiche transnazionali, la gestione e la conservazione del Mediterraneo nel contesto della blue economy richiedono la cooperazione e il coordinamento tra tutti i paesi rivieraschi, per garantire una prosperità socio-economica che si accompagni alla tutela dell'ambiente.

 

(Prof. Daniela Maria Basso, Docente del corso Magistrale Internazionale in Marine Sciences), guarda il video