Finita la guerra riparte la corsa all'oro nero, la grande risorsa naturale che la Libia custodisce nel suo sottosuolo in quantita' superiori a qualunque altro Paese africano. Membro dell'Opec, Tripoli e' il quarto produttore di petrolio dell'Africa, dopo la Nigeria, l'Algeria e l'Angola, con una produzione di quasi 1,8 milioni di barili al giorno e riserve valutate per circa 44 miliardi di barili.
Il primo partner e' l'Italia (che importa il 28% della produzione), presente con l'Eni nella Gran Jamahiriya fin dal 1959, quando ottenne dal governo libico la 'concessione 82' nel deserto del Sahara sud-orientale. Seguono la Francia con il 15%, la Cina con l'11%, la Germania (10%). l'Europa nel suo complesso importa l'80% della produzione di greggio.
Secondo gli analisti, nella migliore delle ipotesi e cioe' nell'ipotesi di un governo stabile che si insedi al piu' presto, la produzione di petrolio dovrebbe riprendere progressivamente per tornare entro il 2012 al 50% della produzione precedente al conflitto, ed entro il 2013 recuperare il 100%. Fra le grandi compagnie petrolifere in Libia sono presenti, oltre all'Eni, la francese Total e i giganti anglosassoni Bp, Shell e ExxonMobil. Con la caduta di Gheddafi tutti gli operatori si preparano a ritornare in campo, ma qualcosa potrebbe cambiare.
Il nuovo governo dovra' confermare gli accordi e le intese sottoscritte prima dell'inizio del conflitto. Un ruolo strategico lo potrebbe avere l'Arabian Gulf Oil Company (Agoco), la seconda maggiore compagnia petrolifera pubblica della Libia, che si e' schierata dalla parte delle forze rivoluzionarie. L'Eni, come anche la Total, e' data in pole position nella corsa al greggio e infatti entrambe le due societa' sono state premiate dalle borse. Il titolo Eni nel rush finale ha guadagnato il 6,33% mentre Total ha guadagnato il 2,25%. Per le compagnie europee di Italia, Francia e Inghilterra non dovrebbero esserci problemi, mentre potrebbero esserne escluse altre.
''Non abbiamo problemi con le compagnie di Paesi come Italia, Francia e Inghilterra, ma potremmo avere qualche problema politico con Russia, Cina e Brasile'', ha detto alla Reuters Abdeljalil Mayouf, responsabile delle comunicazioni nella Agoco.
Secondo gli osservatori Russia, Cina e Brasile potrebbero avere delle difficolta', rischiando anche di essere escluse, perche' si sono opposte con forza alle sanzioni verso Gheddafi. Prima della guerra in Libia operavano 75 imprese cinesi. La Russia e' presente con Gazprom Neft e Tatneft, mentre il Brasile e' presente con Petrobras.