"Non sappiamo dove sia Muammar Gheddafi, se sia in Libia o all'estero". Così Mustafa Abdel Jalil, leader del Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt) è intervenuto in una conferenza stampa a Bengasi sul dibattito in corso a livello internazionale in merito alla sorte del Colonnello, dopo che gli insorti sono arrivati a Tripoli nelle scorse ore.
Le voci continuano a rincorrersi e, mentre c'è chi assicura che Gheddafi sia ancora in Libia, si moltiplicano le ipotesi sul suo esilio. Secondo il 'Telegraph' il Sudafrica potrebbe svolgere - o potrebbe aver già svolto - un ruolo chiave nella fuga di Gheddafi.
Aerei sudafricani, secondo il quotidiano britannico, sarebbero stati intercettati all'aeroporto di Tripoli la scorsa notte. Ma il ministro degli Esteri Maite Nkoana-Mashabane ha assicurato questa mattina che non è stato dato alcun via libera all'ingresso del colonnello nel paese e che non e' stato inviato alcun aereo in Libia con l'obiettivo di imbarcarlo.
Una seconda ipotesi, emersa sempre in queste ore, è quella della Tunisia. Sull'isola di Djerba, infatti, si sarebbero gia' rifugiati il primo ministro del regime, Al-Baghdadi Al-Mahmoudi, e il capo della tv di stato, Abdallah Mansour. Sulla stessa isola, sempre secondo fonti media, Gheddafi conterebbe di condurre al riparo la moglie e la figlia Aisha.
Nei giorni scorsi, anche fonti dell'intelligence Usa citate da 'Nbc News', hanno parlato di preparativi del colonnello per lasciare la Libia insieme alla famiglia per un esilio in Tunisia. Abdulhafed Gaddur, ambasciatore libico a Roma, ha invece avanzato l'ipotesi, in un'intervista a SkyTg24, che Gheddafi potrebbe cercare di "scappare, magari via terra, verso l'Algeria o verso il Ciad".
Altre fonti locali, nei giorni scorsi, hanno affermato che il colonnello ha già lasciato Tripoli per trasferirsi in una regione sulla frontiera con l'Algeria. Qui il rais conterebbe sulla protezione del suo clan e potrebbe trovare il supporto necessario per una successiva fuga in Algeria.
Questa ipotesi è sostenuta anche da fonti degli insorti citate dal 'Telegraph', secondo le quali il figlio Hannibal sarebbe stato intercettato mentre si dirigeva verso il confine algerino.
L'ultima ipotesi è quella di una fuga fuori dall'Africa, magari dall'alleato Hugo Chevez, in Venezuela. Anche stamattina, come nei mesi scorsi, Chavez ha espresso sostegno per Gheddafi e la scorsa settimana un suo inviato ha incontrato un rappresentante del colonnello sull'isola tunisina di Djerba. L'ipotesi venezuelana, tuttavia, presuppone che il colonnello riesca a imbarcarsi su un aereo e, visto che gli insorti controllano l'aeroporto di Tripoli, l'unico modo per raggiungere Caracas e' la preventiva fuga via terra in un paese vicino.
La possibilità di un esilio a Malta, infine, emersa nei giorni scorsi, è stata esclusa dalle stese autorità de La Valletta, le quali hanno fatto sapere che se Gheddafi o un membro della sua famiglia dovessero atterrare sull'isola sarebbero immediatamente consegnati al Tribunale internazionale dell'Aia, che nei confronti del colonnello ha spiccato un mandato di arresto per crimini contro l'umanità.