E' la Val d'Aosta la regione dove la corsa dei prezzi ha messo a segno lo sprint più forte, mentre la Campania e il Veneto sono quelle che registrano i rincari più contenuti, a pari merito con il Molise. Ma non si ripropone la tradizionale spaccatura tra Nord e Sud, il termometro dei prezzi che segna variazioni a macchia di leopardo, e lo dimostra il fatto che nella classifica dei prezzi più caldi la Puglia si colloca come seconda, seguita, in terza posizione, dal Lazio.
A certificare regione per regione i movimenti dei listini è l'Istat, in base agli ultimi dati sull'inflazione di luglio. A fronte di un tasso nazionale che si attesta al 2,7%, si posizionano al vertice il Nord Ovest e il Centro, entrambi segnano un aumento annuo del 2,9%, mentre Isole e Nord Est si pongono in fondo della graduatoria, con il 2,6%, in posizione intermedia c'è il Sud, al 2,7%. Guardando piu' da vicino i tassi diffusi dall'Istat, quindi, sul gradino piu' alto sale la Val d'Aosta (+3,9%), a distanza completano il podio la Puglia (+3,3%) e il Lazio (+3,2%).
Alla base della piramide, invece, si trovano Campania (+2,3%), Veneto (+2,3%), Molise (+2,3%) e Trentino Alto Adige (2,4%). Se pero' si considerano i diversi capitoli di spesa, la geografia dei prezzi cambia ancora. Per il settore degli alimentari la regione che ha registrato i rincari maggiori è la Lombardia (+3,3%), mentre andare al supermercato e' molto piu' conveniente in Molise (+1,1%) o in Sicilia (+1,3%). Per l'abbigliamento i tassi risultano generalmente abbastanza moderati, addirittura in calo nelle Marche (-0,5%) e vicini allo zero anche in Emilia Romagna (+0,5%), fa eccezione la Puglia (+3,3%).
Il comparto che presenta i tassi più alti, con i prezzi surriscaldati, è quello che comprende le spese per l'abitazione, l'acqua, l'elettricita' e i combustibili. In questo caso oltre che di prezzi si dovrebbe, infatti, parlare di tariffe e bollette. La Valle d'Aosta torna prima, segnando addirittura un rialzo a doppia cifra (+11%), seguono la Basilicata e il Friuli Venezia Giulia.
Un altra voce che pesa molto sulle tasche dei consumatori è quella dei trasporti, spinti in questi ultimi mesi anche dai rialzi dei carburanti. I rincari più forti colpiscono la Sardegna (+7,4%), la regione dove sono diretti gran parte dei traghetti, ovvero il mezzo di trasporto che ha registrato quest'anno un vero e proprio boom dei prezzi.