Dalla modifica dell'articolo 81 della Costituzione ai dettagli essenziali della lettera inviata al Governo dalla Bce, e ancora fisco, liberalizzazioni e costi della politica. Sono i punti toccati dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel suo intervento davanti alle Commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio della Camera e del Senato.
- Articolo 81: "Non costituisce un caso di successo" per questo e' necessaria la modifica della Costituzione per inserire il pareggio di bilancio nella Carta. "Ci sono le basi per fare in fretta un lavoro importante. C'e' spazio per un lavoro che presuppone un disarmo plurilaterale e uno spirito costituente".
- Costi politica: "Dobbiamo intervenire con maggiore incisivita'. Non solo sui costi dei politici ma sulle complessita' del sistema". Non solo "su quanto prendono" i politici, ma "anche su quanti sono".
- Manovra: "Dobbiamo fare una manovra molto forte su questo anno e il prossimo. Le scelte di dettaglio sono ancora in corso". "E' difficile essere piu' precisi con i mercati aperti e prima di andare dal Capo dello Stato".
- Lettera Bce, pensioni: Ci sono "suggerimenti" che chiamano in causa licenziamenti nel settore privato e tagli agli stipendi nel settore pubblico e interventi sulle pensioni. Ma "non e' detto che tutto questo sia parte della condivisa attivita' del governo". Nella missiva si 'indica la via' della "piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali", per i servizi professionali e "la privatizzazione su larga scala dei servizi locali". "Per la materia del lavoro, c'e' la spinta a una contrattazione a livello aziendale". Poi si passa al comparto bilancio pubblico, dove "e' naturale il riferimento alla manovra piu' dal lato della riduzione di spesa che degli incrementi delle entrate e, comunque, i suggerimenti riguardano le pensioni di anzianita', le donne nel settore privato, e si formula anche l'ipotesi di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici".