Tra un anno le Olimpiadi


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Londra, conto alla rovescia per i Giochi

L’88% degli impianti è già pronto bandiere_uk_olimpiadi_296

Il conto alla rovescia per i Giochi Olimpici di Londra2012 entra nel vivo per la capitale del Regno Unito che sei anni fa sbaragliava la concorrenza di New York, Mosca, Parigi e Madrid. Tutto procede secondo i piani: l'88% degli impianti è pronto in anticipo sui tempi e spendendo meno di quanto previsto. Secondo gli ultimi dati resi noti dal ministro dello Sport, Hugh Robertson, e dalla Olympic Delivery Authority, i Giochi costeranno 8,2 miliardi di euro, 18 milioni in meno rispetto a quanto annunciato a maggio, con gli organizzatori sempre più fiduciosi nel mantenere i costi entro i 10,5 miliardi di euro di budget previsto.

Tra gli impianti completati, l'International Broadcast Centre ma soprattutto lo stadio olimpico, consegnato addirittura a 486 giorni dalla cerimonia inaugurale e costato 551 milioni di euro.

Presto verrà inaugurato l'Aquatic Centre ma procedono bene anche i lavori per altre infrastrutture: a giugno è stata completata la 'Olympic Station' a Stratford che sarà capace di accogliere fino a 120 mila persone. A inizio mese sono iniziati i lavori di collegamento per le due stazioni sulle due sponde del Tamigi, una sarà costruita al Royal Victoria Dock, l'altra sulla penisola di Greenwich.

"A un anno dal via vogliamo dire e mostrare a tutti che ci stiamo attrezzando per essere pronti ad accogliere tutto il mondo", ha detto Sebastian Coe, presidente del Locog, il Comitato organizzatore. "Abbiamo raggiunto molti obiettivi in sei anni: testato gli impianti - ha proseguito - e continuiamo a costruire una squadra di alta qualità, anche se siamo consapevoli di quello che dovremo fare nei prossimi 12 mesi".

A ruba anche i biglietti, con richieste per oltre 20 milioni a fronte di 6,6 milioni di tagliandi disponibili. Londra, insomma, viaggia sui giusti binari e anche qualche 'grana' è stata risolta, vedi il conflitto tra il Boa, il Comitato olimpico britannico, e il Locog sulla distribuzione dei profitti dell'Olimpiade.

Lo scontro verteva sul fatto che il Boa ha diritto al 20% di tutti i profitti (stimati attorno ai 300 milioni di sterline) e avrebbe voluto intascare la sua parte prima che venissero conteggiati i costi per le Paralimpiadi, ma gli organizzatori, spalleggiati dal Cio, si erano opposti ritenendo che Olimpiadi e Paralimpiadi vadano considerate, dal punto di vista finanziario, come un unico evento.

La querelle era finita al Tas, poi il passo indietro del Boa che ha deciso di riprendere il dialogo col Locog per cercare un'intesa.

Altri problemi riguardano piu' che altro il post-Giochi, in particolare l'assegnazione dello stadio olimpico al West Ham, con Tottenham e Lleyton Orient che hanno portato la questione in tribunale. Senza dimenticare il fatto che, a un anno dalle Olimpiadi, la Gran Bretagna ancora non sa se si presenterà nel calcio con una nazionale di soli inglesi o se Scozia, Galles e Irlanda del Nord decideranno infine di superare la paura di perdere la propria indipendenza e unirsi alla causa.