Comuni poco ‘rosa’


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In Italia solo 887 sindaci donne

Tante primi cittadini al Nord, poche al Sud sindaco_fascia_tricolore_296

In Italia su un totale di 8.179 comuni, 887 sono guidati da sindaci donna (e 26 sono i commissari 'rosa'), 998 sono i vicesindaci donna (su 6.404) mentre le ''assessore'' sono 5.598 su 27.906. Sono i dati elaborati da 'Cittalia-Anci ricerche' relativi alla presenza femminile e maschile ai vertici dei comuni italiani (che risalgono pero' a prima dell'ultima tornata amministrativa).

Tante le curiosità che emergono dallo studio: il comune di Meduna di Livenza in provincia di Treviso, per esempio, ha 12 consiglieri, 3 assessori e un vicesindaco tutti maschi, ma il sindaco e' una donna. Così anche a Castrocielo, in provincia di Frosinone, dove giunta e consiglio completamente ''al maschile'' sono guidati da un sindaco donna. Caso contrario quello di Sant'Agata Bolognese dove sindaco, vicesindaco e assessori sono donne, anche se il consiglio ha ben 11 consiglieri e solo 2 donne. Sempre in Emilia Romagna, nel piccolissimo comune di San Pietro In Cerro, il sindaco è donna.

A Milano, la giunta formata dal neosindaco Giuliano Pisapia è rosa al 50%: su 12 assessori, 6 sono donne. Nella precedente giunta Moratti, su 16 assessori c'era una sola donna. L'ultima tornata amministrativa di metà maggio (dati elaborati dall'Anci) ha visto quasi ovunque un aumento delle donne nei posti di comando della politica locale, con una crescita pari a quasi il 15%, raddoppiando il dato precedente.

I dati Cittalia-Anci mostrano che a Maerano, in provincia di Brescia, giunta, consiglio, sindaco e vicesindaco sono tutti uomini. Stessa cosa a Lierna, in provincia di Lecco. Così pure ad Anagni, in provincia di Frosinone, dove le quote rosa non hanno avuto successo: la giunta è tutta al maschile, e così avviene anche ad Ardea, in provincia di Roma.

In generale i dati dimostrano che le quote rosa hanno maggiore successo al nord: la percentuale dei sindaci donna qui si aggira intorno al 10%, con punte del 15% in Veneto e addirittura del 20% in Emilia Romagna. La maglia nera la detengono invece la Sicilia e la Puglia.