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Bomba a grappolo, un'arma micidiale

Ha potenzialità 3 volte superiori alla più potente mina ad azione estesa conosciuta bomba_grappolo_296

di Maurizio Iorio

Le bombe a grappolo (cluster bombs) sono ordigni bellici che uccidono e feriscono migliaia di civili innocenti, non solo al momento del loro utilizzo, ma anche negli anni successivi, a causa dell’enorme quantità di materiale inesploso che rimane sul terreno, in palese violazione dell’art. 51 del I protocollo della Convenzione di Ginevra.

La cluster bomb è costituita da un contenitore contenente 200-250 “sub-munizioni” esplosive, che viene sganciato per gravità sull’obiettivo da un aereo, quindi con dispersione casuale, oppure sparata da un pezzo d’artiglieria, e va a saturare un’area ellittica di 2000 x 700 metri. Infatti le cluster bombs sono catalogate come “armi di saturazione d’area”, in grado di coprire grandi superfici con un numero inferiore di ordigni rispetto alle normali mine antiuomo.

I loro effetti, proprio per il fatto che non possono essere puntate esclusivamente su obiettivi militari, sono devastanti. Non tutte le sub-munizioni esplodono al momento dell’impiego, per ragioni che vanno dai difetti tecnici al tipo di terreno impattato, dalla quota di lancio alle condizioni meteo.

 I costruttori dichiarano che le mancate esplosioni sono il 5% del totale, ma i dati delle bonifiche evidenziano una percentuale del 15-20%, fino a toccare punte del 40-45% in Afghanistan. In pratica, per ogni dispenser lanciato, rimangono sul suolo inesplosi circa 20 ordigni. Una cluster bomb inesplosa mantiene inalterate nel tempo le proprie letali potenzialità, 3 volte superiori alla più potente mina ad azione estesa conosciuta. Le cluster bomb vengono utilizzate indiscriminatamente anche su aree abitate, e la loro bonifica post-conflitto è estremamente problematica.

Nell’ultima guerra nel sud del Libano il 60% delle bombe è stato lanciato nelle vicinanze di centri abitati, e si stima che il numero delle munizioni inesplose superi il milione di ordigni. Le cluster in numeri (fonte: Campagna italiana contro le mine) I paesi che hanno in uso questi ordigni sono 15: Arabia Saudita, Bosnia Erzegovina, Eritrea, Etiopia, Finlandia, Francia, Israele, Nigeria, Olanda, Pakistan Regno Unito, Serbia, Stati Uniti, Sudan, Turchia.

I paesi contaminati dalle cluster bombs sono 22: Afghanistan, Albania, Arabia Saudita, Bosnia Erzegovina, Cambogia, Chad, Croazia, Eritrea, Etiopia, Iraq, Kuwait, Laos, Libano, Pakistan, Russia, Serbia, Montenegro, Sierra Leone, Sudan , Siria, Tajikistan, Vietnam. 2 Territori contaminati dalle cluster munitions: Cecenia e Kosovo. I paesi che producono munizioni cluster sono 32.

I DANNI
Decine di milioni di mine attive in 80 Paesi, per lo più in via di sviluppo; 200 milioni di mine depositate negli arsenali militari; una mina ogni 48 abitanti del pianeta ed una per ogni 16 bambini; una vittima ogni 20 minuti; nel 90% dei casi le vittime sono civili; nel 20% dei casi le vittime sono bambini; 2000 vittime al mese e 26.000 vittime ogni anno.