Ad entrare in un centro per tatuaggi, sette volte su dieci sono gli uomini, soprattutto i giovani tra i 25 e i 35 anni e la zona preferita da disegnare è la spalla, perché è meno sensibile al dolore. Il tatuato-tipo italiano, secondo un'indagine della Confartigianato di Firenze, dunque, è maschio, anche se negli ultimi anni le donne guadagnano posizioni e la clientela, secondo l'Associazione Piercers e Tatuatori Professionisti Italiani ''è diventata eterogenea per sesso ed estrazione sociale''.
Oltre la metà dei tatuaggi viene fatta prima dei 35 anni ed è anche la fascia d'età con il maggior numero dei 'pentiti'. Il 52% lo fa tra i 26 e i 35, il 30% ha tra i 18 e i 25 anni (30%). Tra i 36 e i 45 anni c'è un brusco calo al 16% di chi cede alla tentazione e superati i 46 anni, bussa alla porta di un tatuatore solo il 2%.
Le zone del corpo più disegnate sono le spalle (43%), la schiena (23%), le braccia (17%), le gambe (13%) e il petto (3%).
Fiori e disegni tribali sono i disegni preferiti dai tatuati, quasi la metà di loro (46%) ne richiede uno. Sono in buona posizione anche i tatuaggi figurativi (19%), seguono gli ideogrammi giapponesi al 15%, mentre meno successo lo riscuotono gli animali (9%). Chiudono la classifica i tatuaggi fantasy (7%) e quelli tradizionali (3%).
Sebbene sia ancora molto forte il richiamo del tatuaggio, aumenta il numero di quelli che si pentono. Secondo uno studio della Texas Tech University, l'80% dei giovani tatuati cambia idea dopo pochi anni. E le più volubili sono le donne. ''I pentiti dei tatuaggi - afferma Bruno Valsecchi, presidente dell'Aptpi - sono pentiti dei lavori approssimativi che sono stati fatti negli anni Novanta. Oggi, c'è una maggiore qualità e precisione tra i professionisti tatuatori che hanno come priorità la salute del cliente''.
I vip non sono più il modello da imitare, secondo Valsecchi, questo accadeva un ventennio fa: ''ora si prende ispirazione da un tatuaggio di un personaggio famoso per adattarlo al proprio corpo, secondo le esigenze e il gusto soggettivo''. Negli ultimi anni è cambiato anche il tipo di clientele degli studi di decorazione corporale.''Negli anni Novanta la maggior parte dei clienti era caucasica - conclude - oggi, ci sono molti extracomunitari che usano i nostri centri come tutti gli altri servizi''.