di Rita Piccolini
Entra nel vivo la settimana dell’Alta Moda a Parigi, che va a sovrapporsi per un giorno con quella di Roma. Parigi chiude l’otto luglio e il giorno precedente a Roma viene presentata la prima sfilata delle collezioni autunno inverno 2011-2012, quella della Maison Gattinoni.
Un po’ sottotono Parigi, privata dell’estro creativo megalomane e geniale di John Galliano, licenziato da Christian Dior per gli insulti antisemiti pronunciati contro una coppia in un cafè della Ville Lumière, “ansiosa” Roma, che si vede sottrarre i fondi della Regione Lazio alla vigilia dell’apertura. Le polemiche infuriano. La governatrice Polverini accusa AltaRoma di non averla consultata e di ricordarsi di lei solo per battere cassa. Giancarlo Cremonesi, presidente della Camera di Commercio che in Alta Roma ha il 50% di quote, cerca di ricucire e intanto, per salvaguardare l’haute couture romana, lancia appelli ai privati. La presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi tranquillizza per l’oggi, sostenendo che non sono a rischio le sfilate ai nastri di partenza, ma non nasconde la propria preoccupazione per il futuro, quando il taglio dei finanziamenti potrebbe condizionare fortemente l’esito delle iniziative romane.
Ma il mondo del lusso, della bellezza, della ricercatezza nel frattempo non si ferma e, in attesa del defilé nella serata pre-inaugurale di Gattinoni presso lo spazio la “Pelanda” del Museo Macro di Testaccio, non è una cattiva idea osservare cosa fanno i fratelli d’Oltralpe. Corolle di fiori, petali, strascichi e organza a go go da Dior. Il colore dominante è il rosso corallo e poi fantasia senza freni nella proposta di disegni geometrici. Una modella sfila con un cappello a forma di grande cubo, un’altra con in testa una sfera. I colori sono solari ma le proposte non scaldano abbastanza la platea. La mancanza delle stravaganze geniali di Galliano si fa sentire, anche se lo stilista la meritata punizione se l’è proprio cercata.
Incuriosiscono le proposte di Armani Privé, dopo le recenti polemiche con gli stilisti quotati in Borsa che hanno animato la settimana Milano Moda Uomo (soprattutto Prada era nel suo mirino). E’ di qualche giorno fa la lettera scritta dallo stilista al Corriere della Sera.”Non voglio alleanze” scrive Armani “ma una moda libera” e prosegue “il destino ha voluto che io fossi parte integrante del Made in Italy, mi sono esposto in prima persona quando serviva…se parliamo di modelli di crescita, io non ho bisogno di alleanze, né di complicità, né di frequentazioni mondane,né tanto meno di espedienti:né estetici né di visibilità… Difendo l’indipendenza della mia azienda perché ne deriva una maggiore libertà sul piano creativo che decisionale”. Armani dunque rilancia e difendendo le proprie strategie non fa sconti agli stilisti che hanno scelto altre strade. L’attacco agli espedienti estetici e agli eccessi di visibilità conferma le critiche espresse a Milano. “L’imprenditore impegnato lavora per costruire nel tempo” afferma con orgoglio “ prima del mio nome viene il prodotto con la sua identità di stile”. Vediamolo allora questo stile. Lo scorso anno il rigore e la raffinatezza delle donne in blu tuareg aveva fatto tendenza. Ora la sfilata dedicata al Giappone, colpito dal violento terremoto e dallo tsunami nei mesi scorsi, porta in passerelle donne- geisha. Anche qui fiori colorati, ma su fondo bianco, o nero, e linee rigorosissime, senza orpelli, con qualche sola concessione ai grandi fiocchi che ricordano i kimono. Fiori anche in testa alle modelle, o raffinatissime acconciature che ne esaltano la bellezza. Sfila per Armani la nostra, Bianca Balti, ormai molto apprezzata nel mondo delle passerelle internazionali.
Poi il debutto a Parigi di Giambattista Valli con la sua linea di alta moda, Haute Couture N° 1. A sfilare, alla Galerie de la Madeleine, gli abiti per il prossimo autunno-inverno 2011/2012, all’insegna del bon ton, dell’eleganza e della femminilità. La palette di colori predilige il bianco e il nero ravvivati da tonalità pastello.
E’ stata presentata a Parigi anche la seconda collezione di abiti da sposa 'Alberta Ferretti Forever'. "Credo che nel giorno del matrimonio ogni donna - dichiara la stilista - abbia il desiderio di sentirsi una diva indossando un abito da sogno. Come le star di Hollywood sentono la loro bellezza esaltata dagli abiti da red carpet cosi' voglio che le mie spose si sentano uniche e speciali negli abiti che ho creato e che amo definire da white carpet". Certo l’idea del giorno del matrimonio come il più bello della vita, in considerazione del numero di divorzi e annullamenti sempre più frequenti appare alquanto demodé, ciò nonostante il settore degli abiti da sposa non è in crisi e le creazioni sono comunque fiabesche e fuori dal tempo . Del resto non è sorprendente tanto interesse per le nozze reali celebrate in questi ultimi mesi? Kate e William, Charlene e Alberto di Monaco… Che ci sia in giro tanta voglia di romanticismo nonostante tutto!
La collezione è composta da 13 abiti che affrontano diversi immaginari di femminilità e che, nella diversità della loro silhouette, dei loro volumi e della loro immagine, hanno in comune il romanticismo, l'eleganza e l'assoluto fascino del total white nelle sue gradazioni più naturali: dal panna al ghiaccio fino al bianco ottico. Le creazioni, interamente fatte a mano e in Italia, richiedono per la realizzazione da un minimo di 30 ad un massimo di 80 ore di lavoro. I ricami sono monocromi, composti da intarsi di Swarovski, perle con passamanerie e intagli di chiffon a taglio vivo a creare delicati motivi floreali. Abiti ispirati ai fiori esotici o agli uccelli del paradiso anche da Givenchy, la cui collezione è firmata da un altro italiano, Riccardo Tisci. Il pezzo forte della collezione l’abito da sirena in un tripudio di tulle. Per realizzarlo ci sono volute 2 mila ore di lavoro e sette donne impegnate a cucire per due intere settimane 550 metri di tessuto. Poi le sfilate molto attese: quella di Chanel e quella di Valentino, con modelli all’asta per beneficenza al castello di Wideville. A sfilare 45 abiti ispirati alle favole, disegnati oltre che da Valentino da Armani, Prada, Dolce & Gabbana, Versace e Cavalli. I guadagni saranno devoluti a “Naked Heart”, la fondazione che si occupa di bambini in difficoltà creata dalla modella russa Natalia Vodianova dopo la tragedia di Beslam. Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, i due stilisti alla direzione creativa di Valentino, hanno piegato persino l'alta moda alle nuove direttive "intimiste" dettate dalla loro idea di lusso contemporaneo, nella nuova collezione per l’autunno 2011: abiti quasi monocromi, di tessuti impalpabili e linee essenziali per una silhouette sottile, creati più per il benessere delle fortunate che li indosseranno che per stupire. Il lusso c’è, eccome, ma non si vede. La semplicità è apparente e nasce da ore e ore di lavorazione sofisticata, di intarsi certosini, di sovrapposizioni ardite.
Poi “Les allures de Chanel", ovvero i tanti aspetti di Chanel.E’ questo il titolo voluto dallo stilista Karl Lagerfeld per la nuova collezione haute couture autunno 2011 del marchio dalla doppia C. I modelli si ispirano al film “Metropolis di Fritz Lang. La sfilata è buia, misteriosa, eccentrica. I tailleur sono di tessuto bouclé, con le spalle disegnate, la vita a trapezio e le gonne a tubo. Gli abiti da sera hanno forma ad anfora, con la vita ben disegnata, e vanno a stringersi alla caviglia. I colori il nero, il blu, il grigio, il bianco con qualche tocco di magenta.
E così, di stilista in stilista, il testimone passa a Roma che offrirà una cornice d’eccezione alle creazioni dell’Alta moda italiana. Un esempio per tutti? La collezione di Fausto Sarli che verrà presentata in piazza del Campidoglio. Un omaggio della città al grande stilista scomparso lo scorso anno.