Famiglie


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Il risparmio si fa chimera

Tra il 2008 e il 2010, la capacità di accantonamento si è ridotta da 55,2 a 30,6 miliardi di euro, per un calo del 44% g

Le famiglie italiane riescono sempre meno a mettere qualche soldo da parte: in due anni, tra il 2008 e il 2010, la capacita' di risparmio si e' ridotta da 55,2 a 30,6 miliardi di euro, per un calo del 44%. Nel biennio considerato significa 1.168 euro di minor risparmio a famiglia. Lo affermano Adusbef e Federconsumatori, sulla base dei dati contenuti nella relazione del governatore della Banca d'Italia. Il calo tra il 2009 e il 2010 è stato invece del 26,6%, pari a 529 euro a famiglia. Complessivamente, dal 2002, l'entita' del risparmio e' crollata del 67,75%, passando da 95 miliardi del 2002 a 30,641 miliardi del 2010. Per le associazioni dei consumatori, la discesa a picco della capacita' di risparmio delle famiglie e' da imputare da un lato "alla sistematica distruzione del risparmio da parte di banche e societa' di gestione che hanno frodato con i cattivi consigli gli investimenti loro affidati, vedi i crac Parmalat e Cirio, e dall'altra all'erosione dei redditi delle famiglie che devono essere integrati attingendo ai risparmi messi da parte in precedenza".

Dalle elaborazioni di Adusbef e Federconsumatori emergono anche le difficoltà che si incontrano a ripagare prestiti e mutui contratti con le banche e le società finanziarie: tra il 2010 e il 2005 le sofferenze (le difficolta' a pagare) sui prestiti alle famiglie sono cresciute del 49,4%. Disaggregando i dati delle sofferenze delle famiglie tra banche e societa' finanziarie per i cinque anni considerati, si evidenzia un aumento medio contenuto per quelle bancarie (+12,2%) e una crescita molto sostenuta per le sofferenze con societa' finanziarie (+88,8%).

A fronte di questa crisi dei risparmi, Adusbef e Federconsumatori tornano a chiedere al governo "sgravi fiscali, un recupero del fiscal drag sui redditi fino a 20.000 euro l'anno e congrue misure economiche a favore delle famiglie, ovvero l'esatto contrario dei provvedimenti 'salvabanche' nel Milleproroghe e nel decreto sviluppo che addossano ai consumatori e alle famiglie gli errori dei banchieri che, oltre a determinare costi dei conti correnti piu' alti della media Ue, hanno ottenuto l'aumento dei tassi soglia sui mutui prima casa con un +80%".