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La gang di delfini killer

Episodi di violenza contro focene d

Episodi apparentemente casuali di violenza da parte dei delfini sulle focene potrebbero essere collegati alla frustrazione sessuale dei giovani maschi. Casi di cetacei che uccidono altre creature sono stati segnalati in Regno Unito. Finora sembrava che non ci potesse essere nessuna ragione di questi "omicidi". Ora si sono avvistati anche delfini che attaccano le focene nell'Oceano Pacifico.

Questi avvistamenti mostrano per la prima volta che gli aggressori sono giovani maschi, come riporta il notiziario www.marescienza.it. Mark Cotter dell'Okeanis, un'organizzazione no-profit di conservazione a Moss LAnding in California, ha osservato tre aggressioni da parte dei delfini su focene solitarie. I delfini le hanno inseguite con una velocita' impressionante, le hanno speronate e poi uccise. In uno di questi attacchi violenti, tre delfini hanno prima 'accerchiato' la vittima e poi altri sette hanno praticamente speronato la focena fino a farla morire. Gli scienziati hanno trovato scioccante il fatto che due delfini di questa gang sono rimasti a giocare con la carcassa della vittima prima di spingerla verso la loro barca.

"E' stato quasi - hanno detto i ricercatori in un articolo pubblicato sulla rivista New Scientist - come se avessero detto: 'abbiamo finito di giocare con questa (carcassa), ora la lasciamo andare". La competizione per il cibo e' una motivazione che non ha convinto gli scienziati, considerata che la dieta delle due specie e' diversa e che si sovrappone in pochissimi casi. Ma il fatto che 21 dei 23 aggressori erano di sesso maschile ha spinto i ricercatori a ipotizzare che questi attacchi da parte di maschi giovani sono 'orientati al gioco' e avvengono durante la stagione riproduttiva perche' non possono accedere alle femmine a causa della concorrenza dei maschi piu' anziani. "Tirano fuori le loro frustrazioni", hanno detto i ricercatori. "L'identificazione dei 'colpevoli', cioe' l'aver capito che sono maschi, e' preziosa", ha detto Nick Tregenza del Marine Strandings Network in Cornovaglia (Regno Unito). "Questo aiuta - ha concluso - a restringere il campo delle possibili spiegazioni per il comportamento".