di Juana San Emeterio LA POLVERE DEL TEMPO
di Theodoros Angelopoulos, Italia- Germania- Russia- Grecia 2008, (Movimento Film)
Willem Dafoe, Bruno Ganz, Michel Piccoli, Irène Jacob, Christiane Paul, Kostas Apostolidis, Tiziana Pfiffner, Alexandros Mylonas, Alexandra Maria Lara, Reni Pittaki.
“La polvere del tempo” è il secondo capitolo della trilogia della memoria del regista di origini greche Theo Angelopoulos. Il film è un lungo viaggio nella storia degli ultimi cinquant’anni del secolo scorso vissuta attraverso i ricordi.
Il protagonista, interpretato da Willem Dafoe, è un regista in piena crisi creativa che sta preparando una pellicola dedicata alla storia d'amore vissuta dai suoi genitori. Il racconto che parte dagli studi romani di Cinecittà, dove il protagonista lavora, attraversa la Germania, la Russia, la Siberia, il Canada e gli Stati Uniti, dalla guerra alla morte di Stalin fino alla caduta del muro di Berlino. Nel confondersi dei ricordi e della realtà il regista Dafoe parla della storia di sua madre Eleni (Iréne Jacob) che ha amato ed è stata riamata da due uomini Spyros (Michel Piccoli) suo padre, e Jacob, un ebreo tedesco, (Bruno Ganz). Eleni e Spyros, di origine greca, s’incontrano durante la seconda guerra mondiale, si ritrovano in Urss in pieno regime staliniano e sono arrestati. Eleni viene portata in Siberia, dove nasce suo figlio e incontra Jacob che se ne innamora, ma Eleni, appena liberata, va in America per cercare Spyros, l’uomo della sua vita.
Angelopoulos, con i ritmi e il suo cinema d’autore, ci descrive il passato in modo quasi caotico come lo è la memoria senza che la storia assuma uno sviluppo lineare. La vita del protagonista si confonde con le immagini del tempo passato in una sorta di confusione che si ferma in momenti e sensazioni. “La polvere del tempo” è un film realizzato in modo discontinuo, per situazioni e atmosfere, alcune molto efficaci altre quasi incomprensibili, lasciando allo spettatore la ricostruzione di una storia. La parte più efficace è quella ambientata nel passato remoto mentre il presente resta più criptico. E soprattutto il protagonista rimane una figura senza spessore, come fosse il frutto di altri o altro, non ancorato nel tempo, neanche nel suo tempo. Angelopoulos, comunque non vuole restare solo un artista che guarda indietro e ha annunciato l’inizio delle riprese di un film sulla crisi greca dal titolo “L'altro mare”. La storia di un gruppo di attori e scioperanti che si sono messi in testa di rappresentare l' Opera da tre soldi di Brecht ma non ci riescono anche per problemi economici. Il nuovo lavoro, come ha spiegato il regista, durante la conferenza stampa, è “anche la storia di un padre e di una figlia, rappresentanti rispettivamente di chi ha creato la crisi e di chi la subisce''.