Cosima Serrano e Sabrina Misseri, madre e figlia raggiunte giovedì sera da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio della quindicenne Sarah Scazzi, compariranno lunedì mattina davanti al gip per l`interrogatorio di garanzia. Ad assistere Sabrina Misseri saranno il professor Franco Coppi e l`avvocato Nicola Marseglia, mentre Cosima ha affiancato Luigi Rella, presidente dell`ordine degli avvocati di Lecce, al suo legale Franco De Jaco. Secondo il professor Coppi “sembra che la ricostruzione sia fragile quanto prima”.
L'avvocato continua a sostenere che Sabrina Misseri sia detenuta ingiustamente. “Lo ritenevo per la vecchia ordinanza di custodia cautelare, che la Cassazione ha demolito, e lo ritengo ancora”.
Sulla stessa linea anche i legali di Cosima. “L'ordinanza del gip è una rivisitazione della vicenda ma il quadro non muta. È una ricostruzione che non smentisce quella che è stata finora la nostra posizione” dice invece l`avvocato De Jaco.
Intanto toccherà ai legali di Sabrina fissare l`interrogatorio di Michele Misseri, autorizzato giovedì dal gip Martino Rosati. Gli avvocati Coppi e Marseglia vogliono ascoltare Michele Misseri in particolare sul contenuto delle lettere che lo zio di Sarah ha inviato alle figlie nei mesi scorsi, scagionando Sabrina dall`omicidio di Sarah.
Il procuratore aggiunto Pietro Argentino e il sostituto Mariano Buccoliero, titolari dell`indagine, avevano già dato il via libera all`interrogatorio, ponendo come unica condizione quella di essere presenti al confronto.
Si svolgerà, infine, il 9 giugno prossimo la nuova udienza dinanzi al tribunale dell`appello per esaminare il ricorso che gli avvocati di Sabrina fecero ormai cinque mesi fa dopo che il gip Martino Rosati aveva rigettato la richiesta di scarcerazione.
A ordinare una nuova udienza era stata martedì scorso la Cassazione, con la sentenza con la quale aveva accolto, annullando con rinvio, il ricorso dei legali della 23enne.
L'ordinanza del gip: decisivo concorso morale Cosima
Sarah Scazzi, è il convincimento del gip Martino Rosati che emerge dall'ordinanza, è stata uccisa con una cintura all'interno dell'abitazione di Cosima e Michele Misseri ad Avetrana, non nel garage, e proprio "l'acquisita dimostrazione del fatto che il delitto è stato commesso in casa", "disvela nei suoi reali contorni", la posizione di Cosima Serrano che concretizza l'accusa di concorso in omicidio.
Cosima, secondo il gip, era in casa e forse a "pochissimi centimetri" da Sabrina e Sarah, e non fermò la figlia, per questo il suo è "un nitido e decisivo concorso morale nel delitto, sotto il profilo del rafforzamento del proposito omicidiario della figlia Sabrina", si legge nell'ordinanza che ha disposto la custodia cautelare in carcere per la donna.
Così infatti il gip nell'ordinanza: "Nella migliore delle ipotesi per Cosima Serrano, che era lì in quelle stanze, a pochissimi metri, se non soltanto a decine di centimetri, da dove sua figlia stava strangolando la cugina, non può non avere assistito, per lo meno ad un'ampia parte di un'azione omicidiaria protrattasi per vari minuti (che in quel contesto sono un'eternità), e, in una simile situazione, non ha fatto nulla per impedire che siffatta condotta giungesse a termine".
"Questa - prosegue l'ordinanza - è solo l'ipotesi più favorevole tra quelle egualmente probabili, nel cui novero, tuttavia non può non ricomprendersi anche quella per cui la Serrano abbia preso parte attiva all'omicidio, o per lo meno, abbia assistito anche agli antecedenti dell'azione delittuosa vera e propria: ciò che peraltro è altamente probabile, tanto quanto lo è l'ipotesi che Sabrina e Sarah abbiano, in quei minuti, discusso tra loro e lo abbiano fatto anche con una certa virulenza". "Ma anche soltanto mantenendosi, come è doveroso, sull'eventualità più vantaggiosa per l'indagata, indiscutibile risulta il suo concorso nell'omicidio".
Al di là dello stabilire se Cosima avesse un obbligo giuridico di impedire il delitto, "nel caso in esame - annota ancora il gip - si ravvisa da parte della Serrano, un nitido e decisivo concorso morale nel delitto, sotto il profilo del rafforzamento del proposito omicidiario della figlia Sabrina. Confortata, se non altro dall'inerzia della madre, presente al fatto e non intervenuta in alcun modo per impedirlo, ha tratto da ciò quel sostegno morale decisivo per insistere in un'azione così drammatica per tutto quel tempo fino a condurla a termine".
"Cosima Serrano, dunque - è il ragionamento del gip - ha offerto alla figlia un contributo, quanto meno agevolatore, nella realizzazione dell'omicidio, e va perciò ritenuta concorrente in tale reato, a norma dell'articolo 110 del codice penale".
"Peraltro - aggiunge il gip - considerando le caratteristiche materiali dell'azione delittuosa protrattasi in maniera necessariamente ininterrotta per un significativo lasso di tempo e con un evento maturato progressivamente e lentamente, come sono le morti per asfissia da costrizione meccanica dall'esterno), non vi può essere nemmeno dubbio sul fatto che la Serrano si sia adeguatamente rappresentato l'evento medesimo e che lo abbia scientemente voluto. Anch'ella dunque - è la conclusione del gip - ha agito con dolo".