Atlante delle crisi


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Gli afgani al mondo: ‘Non lasciateci soli’

A confronto le società civili di Italia e Afghanistan elezioni_afghanistan_296

Per due giorni, su iniziativa di ‘Afgana’, sono confluiti nella capitale esponenti di 21 organizzazioni, realtà sociali e accademiche del tormentato Paese asiatico, alle prese con un lento e complicato processo di transizione verso la piena democrazia. ‘Non lasciateci soli’ è stata la frase ricorrente degli intervenuti, che chiedono di dar vita a un Comitato permanente per assistere il governo e il Parlamento nel processo di transizione e riconciliazione nazionale. Dalla caduta dei talebani, sottolineano le Ong, sono stati compiuti notevoli passi avanti in diversi ambiti: istituzioni, media, diritti delle donne. L'inizio del processo di riconciliazione ha tuttavia portato a ‘un incremento delle violazioni dei diritti umani’. E' perciò fondamentale ‘lo sviluppo di una strategia per la transizione, con specifici obiettivi da perseguire e una 'road map' istituzionale’. Dopo il ritiro delle truppe straniere, che avverrà nel 2014, l'Afghanistan dovrà essere in grado di ‘garantire i diritti fondamentali e lo Stato di diritto’, recita il documento finale.

Momento saliente della due giorni di convegno è stato l'incontro della delegazione afgana con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La rete di Afgana ha espresso il timore che il ritiro delle truppe estere si traduca in un ‘lento e inesorabile abbandono di più di trenta milioni di persone. La società civile afgana -si legge nel messaggio trasmesso al capo dello Stato- paventa che la ricostruzione civile e la riconciliazione nazionale possano tornare in balia di forze nemiche, e far precipitare il Paese in un nuovo caos, con la perdita di diritti faticosamente acquisiti’.

(R. F.)