Percorsi


Stampa

Nascosta e antica, torna la bellezza di Roma

Un viaggio tra archeologia e natura mostra_roma_antica_296

di Federica Marino

Roma, si sa, è tante città messe insieme, sovrapposte l’una all’altra: un esempio meno noto di altri ma molto significativo è il Malborghetto, una costruzione lungo la Via Flaminia nata forse come monumento commemorativo della battaglia di Saxa Rubra (IV secolo d.C.) e trasformata lungo i secoli in casale fortificato, osteria, stazione di posta, complesso agricolo e punto di ritrovo di briganti in cerca di facili guadagni a spese dei viaggiatori. (Da qui, pare, il nome evocativo quanto di cattivo auspicio).

Se questo è accaduto in una zona relativamente poco urbanizzata e ancora oggi si può soltanto provare a immaginare quali stratificazioni si siano prodotte dentro le mura di Roma, anche quando le rovine diventarono sassi tra cui pascolare le greggi. Se luoghi come le catacombe permangono nella coscienza storica grazie alla loro funzione di culto, altre architetture conoscono, come il Malborghetto, impieghi differenti: il Teatro Marcello nasce circo e diventa “centro commerciale” ante litteram; le basiliche romane (civili) danno il nome alle chiese cristiane, altri siti scivolano discretamente dalla memoria, passata la loro utilità.

E siamo solo alla superficie della questione: per guardare in profondità, torna per il terzo anno Roma nascosta, percorsi di archeologia sotterranea eccezionalmente aperti per 10 giorni e fino al 5 giugno grazie allo sforzo di pubblico e privato per riportare alla luce beni preziosi e sconosciuti ai più. Per restituire vita a luoghi antichi eppure ancora ricchi di magia, alle visite con archeologi e studiosi sono affiancati in alcune occasioni anche eventi artistici, musica dal vivo, letture, laboratori didattici.

Tra i luoghi da riscoprire, ci sono le “insulae”: otto metri sotto il livello stradale odierno, i condomìni dell’antica Roma in cui si svolgevano le attività e la vita quotidiana dei cives romani; e ci sono le sepolture, si tratti di necropoli o di tombe di famiglia, come il Colombario di Pomponio Hylas: stucchi e affreschi in uno dei rari esempi di sepolcro a incinerazione.

Chicche tra luoghi di per sé eccezionali sono l’Ipogeo di Via Livenza – riemerso dal sottosuolo meno di un secolo fa, nel 1923, e forse utilizzato come ninfeo o per la pratica dei culti misterici, la rinascimentale Loggia Mattei sul Palatino e l’Acquedotto Vergine, realizzato nel 19 d.C. e ancora oggi funzionante (l’unico).

L’acqua è anche il tema scelto dal Fai per l’iniziativa che si svolge fino a domenica 29 maggio alla Villa Gregoriana di Tivoli (Roma), parco nato per volontà di papa Gregorio XVI nel 1834.

Villa Gregoriana offre vegetazione ricchissima, rovine e resti archeologici, scorci panoramici, in un microcosmo complesso e di grande valore: da qui la scelta del Fai di adottarla e tutelarla, fino a riaprirla al pubblico nel 2005. Oggi sono in pericolo i lecci della villa, colpiti dal parassita cerambice delle querce: con Legambiente Lazio e le associazioni Artisti di Fortebraccio e Centoxcentoperiferia, il Fai ha quindi dato vita a L‘acqua nella roccia. Nel parco, gli artisti coinvolgeranno il pubblico nella realizzazione di installazioni temporanee sui temi di natura, roccia e acqua, a partire dagli elementi della Villa, che diventano elementi della creazione e non sua cornice. Con le installazioni, nel parco prenderanno vita laboratori di pittura, fotografia e scrittura e percorsi sensoriali ed esperienziali grazie agli strumenti naturali e auto costruiti della “Marching band” della scuola Ferrara di Roma.

Roma nascosta – Percorsi di archeologia sotterranea.
Visite guidate e conferenze sui tesori archeologici di Roma Luoghi vari, Roma, dal 27 maggio al 5 giugno 2011.

L’acqua nella roccia Villa Gregoriana – Tivoli (Rm),
dal 27 al 29 maggio 2011.