Il convegno dell'Osce


Stampa

'Cerchiamo di far dialogare stati e minoranze nazionali'

Intervista a Riccardo Migliori, vice-presidente dell’Osce m

L’on. Riccardo Migliori, capo della delegazione italiana presso l’Osce e vice-presidente dell’assemblea parlamentare dell’organizzazione, è l’ospite del convegno sulla tutela delle minoranze nazionali che si è tenuto nel capoluogo altoatesino, cui ha partecipato un folto gruppo di delegazioni straniere, alle quali cui è stato ricordato di rispettare le “raccomandazioni di Bolzano”. A Migliori abbiamo chiesto quante e quali sono.

“Sono una linea guida per i 56 stati dell’Osce, che riguardano la tutela delle minoranze nazionali e le relazioni tra stati interessati al tema. Quindi da un lato i diritti: alla lingua, al rispetto della cultura, alle scuole, il sostegno all’informazione in lingua madre. Dall’altro i doveri: il rispetto dei confini, la lealtà allo stato nel quale le comunità risiedono. Quindi una reciprocità di diritti e doveri fra minoranze e stati”.

Com’è la situazione nelle tante repubbliche dell’ex-Unione Sovietica?
“Li ci sono grossi problemi. L’anno scorzo in Kirghisistan ci sono stati 400 morti della minoranza uzbeca, nel Caucaso c’è il dramma del Nagorno-Karabakh conteso tra Azerbaigian ed Armenia. In ogni paese europeo c’è qualche situazione a rischio, perché quasi mai i confini degli stati incapsulano esattamente la popolazione che si rifà a quella lingua ed etnia. Questi problemi scatenano grosse tensioni, molto forti nell’Asia Centrale e nei Balcani”.

A proposito di Balcani, com’è la situazione nel’ex-Jugoslavia?
“Difficile. In Slovenia, in Croazia in Serbia ci sono varie minoranze, in Bosnia c’è una difficoltà nella fase di “state building”, perché ci sono 3 comunità importanti (serba, bosniaca e croata, ndr), e quella bosniaca di ceppo musulmano ha difficoltà di comunicazione con le altre. Inoltre c’è la questione kosovara e quella macedone”.

La Macedonia fra poco va al voto anticipato…
“Sì, il 5 giugno, e sono elezioni a rischio, Abbiamo una potenziale polveriera alle porte di casa”.

In questi casi qual è il ruolo dell’Osce?
“Quello importantissimo di calmierare le tensioni”

In Armenia e Curdistan le tensioni sono ancora forti…
“La questione curda è importante in questo momento in Turchia, perché il 12 giugno ci saranno le elezioni, i curdi si presenteranno con dei candidati indipendenti in molti collegi dell’est del Paese e costituiranno un gruppo parlamentare autonomo se supereranno la soglia dei 20 parlamentari, cosa assai probabile”.

E questo potrebbe aggravare la situazione?
“No, il fatto che si parlamentarizzi l’opposizione curda è un buon segno. Nel Curdistan iracheno la situazione è più tranquilla, non ci sono problemi di sicurezza. Anche il nuovo ambasciatore iracheno a Roma è curdo, c’è una buona cooperazione commerciale tra i due paesi. Quanto all’Armenia , ci sono problemi perché nel 2009 è stato firmato un accordo sul riconoscimento dei confini con la Turchia che ancora non è stato ratificato dai due parlamenti, e quindi le frontiere continuano ad essere chiuse, in mancanza del rispettivo riconoscimento”.

I Turchi evitano l’argomento…
“Qui a Bolzano abbiamo una folta delegazione turca e dei rappresentanti armeni. Questo nostro convegno serve anche a farli incontrare e dialogare”.

In Italia ci sono minoranze che lamentano discriminazioni?
“Noi abbiamo fatto la legge 482 del ‘99, dove sono elencate le minoranze linguistiche in Italia: francese, occitana, provenzale, tedesca, slovena, croata, albanese. Tutte queste hanno una tutela altissima, perché tramite gli enti locali ci sono corsi bilingue a scuola, nella cartellonistica stradale, programmi televisivi ad hoc. In questo campo possiamo svolgere un ruolo di leadership”.

A Bolzano non ci sono rappresentanze francesi e spagnole. Per via dei Baschi?
“Questo è un nervo scoperto. Guarda caso non sono venuti”

Di fatto, l’Osce che poteri effettivi ha?
“Grandissimi, perché l’alto commissario dell’Osce, che ha sede all’Aia, è l’unico che ha la possibilità di intervenire. Cerca di far modificare leggi, va a verificare le condizioni delle minoranze, ha una fortissima capacità di moral suasiom, di denuncia e critica notevole. Può fare la voce grossa”.

Anche le minoranze religiose godono della tutela dell’Osce?
“Assolutamente sì”. (M. I.)