I film del week end


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Il ragazzo con la bicicletta

di Sandro Calice

IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA

di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne. Francia 2011, drammatico (Lucky Red)
Cécile de France, Thomas Doret, Jérémie Renier, Fabrizio Rongione, Egon Di Mateo, Olivier Gourmet
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I fratelli Dardenne e Cannes si piacciono molto, tanto che i due registi belgi si sono già portati a casa due Palme d’Oro, con “Rosetta” nel 1999 e con “L’enfant” nel 2005. Ora tornano con un’altra storia di figli e genitori.

Cyril (Doret) ha 12 anni ed è infuriato col mondo perché suo padre l’ha lasciato in un centro di accoglienza per l’infanzia, solo per un mese aveva detto, ma poi è sparito. Nessuno può trattenerlo. Cyril vuole solo uscire di lì e andare a casa di suo padre, non importa se lui non risponde più al telefono e se tutti gli dicono che da quella casa è andato via, Cyril sa che lo troverà. Per questo quando una parrucchiera bella e gentile, Samantha (de France), si offre di prenderlo con sé una volta a settimana, Cyril accetta perché è l’unica via di fuga. Samantha riesce addirittura a recuperare la bicicletta che Cyril aveva quando viveva col padre. Ma fornisce solo un’ulteriore mezzo al ragazzo per scappare, dall’amore di Samantha, da una vita rasserenata, verso un padre che non lo vuole, alla mercè di compagnie pericolose, in fondo verso qualcuno che lo prenda finalmente con sé.

Lineare, senza strappi, senza nemmeno troppe spiegazioni, “Il ragazzo con la bicicletta” è un film che gli appassionati del cinema dei Dardenne apprezzeranno. Un cinema di sentimenti essenziali, dove - per capirci - non è importante sapere perché Samantha decida di prendere Cyril con sé (e infatti non lo sapremo) quanto piuttosto l’amore che decide di dedicare al ragazzo, l’appiglio, solido, maturo, che gli offre per non andare alla deriva. Con un benevolo sforzo di fantasia qualcuno ci ha visto una fatina buona che sottrae Pinocchio ai Lucignolo e dunque alla violenza della vita. Opinioni. Il film è sostanzialmente un racconto sul potere salvifico dell’amore, quello gratis, quello delle donne, raccontato in modo asciutto, forse troppo però, col distacco del sociologo, senza nemmeno la possibilità una lacrima.



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