Cinema - Cannes


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Applausi per Sorrentino

'This Must be the Place' è il secondo film italiano in corsa per la Palma d'oro. Un viaggio sul filo della vendetta, della ricerca d'identità, della paura della morte. Protagonista assoluto, Sean Penn c

E' il giorno di Paolo Sorrentino e di Jafar Panahi, due delle voci più attese in questo finale di Festival che promette di riservare molte sorprese e forse di scompaginare le previsioni della vigilia, almeno quanto a premi.

Applausi per l'atteso film di Paolo Sorrentino 'This Must be the Place', secondo film italiano in corsa per la Palma d'oro e che uscirà in Italia distribuito da Medusa in autunno. Protagonista assoluto uno Sean Penn che veste i panni di Cheyenne, cantante dark - quasi un sosia del front man dei 'Cure' Robert Smith -, che ormai cinquantenne sembra ingessato nel suo personaggio di ex star: stessi capelli lunghi, stesso trucco pesante sugli occhi, stesso rossetto e unghie laccate nere.

In più Cheyenne, che vive quasi come un pensionato nella sua ricca villa di Dublino, con madre e figlia, ha un mondo tutto suo e un modo di parlare lento, in falsetto, che lo rende quasi sempre involontariamente buffo. La morte del padre, un ebreo che ha vissuto un umiliazione da un ufficiale nazista, lo condurrà in viaggio per America alla ricerca di quel criminale, almeno novantenne, e forse già morto.

- THIS MUST BE THE PLACE di Paolo Sorrentino, con Sean Penn, Judd Hirsch, Harry Dean Stanton, Frances McDormand. In concorso. Un viaggio sul filo della vendetta, della ricerca d'identità, della paura della morte. A compierlo è Cheyenne, star del punk rock in disuso che lascia il 'buen retiro' in Irlanda per seppellire il padre in America. Ma qui scopre che il vecchio aveva l'ossessione di vendicare un torto subito e decide di portare a termine questo desiderio. Road movie anomalo quanto il volto di Sean Penn che per l'occasione si è prestato a una vera trasfigurazione. Primo film in inglese per il cineasta napoletano.

- DRIVE di Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling, Carey Mulligan, Ron Perlman. In concorso. Autentico outsider di una giornata dedicata al tema del viaggio, il regista danese è anch'egli al suo primo confronto con Hollywood. Ma vi arriva sulle ali del trionfo internazionale della trilogia di 'Pusher'. Anche qui una storia di vendetta per il protagonista, stuntman di giorno e autista della mafia di notte. Quando si sente incastrato per distrarre le indagini, si ribella. - IN FILM NIST di Jafar Panahi e Mojtaba Mirtahmasb. Fuori concorso. In effetti il titolo dell'opera ne è la dichiarazione programmatica. Girato in clandestinità durante i giorni in cui Panahi aspettava il suo processo, il film è un diario di emozioni, idee, pensieri, anelito alla libertà. Nella stessa giornata il festival rende omaggio alla rivoluzione tunisina con il film-verità Mai più paura, girato da Mourad Ben Cheikh durante i giorni della collera e della recente sollevazione popolare.

- OKHOTNIK di Bakur Bakuradze con Mikhail Barskovich e Tatiana Shapovalova. Un Certain Regard. La vita quotidiana del contadino georgiano Ivan scorre senza sussulti: lavoro dall'alba al tramonto, una moglie ormai spenta, due figli ancora giovani, la caccia, momento prediletto della sua solitaria esistenza. Ma quando al campo arrivano due nuove reclute, due donne distaccate dal vicino penitenziario femminile, il mondo di Ivan comincia a essere seriamente messo in pericolo. Opera seconda di una delle nuove voci del cinema georgiano.

- LA LEZIONE DI CINEMA: Malcolm McDowell. In occasione del documentario sull'odissea di Arancia meccanica e della ripresa di questo classico del cinema di Kubrick, il suo attore-feticcio sbarca a Cannes per raccontare il cinema dal punto di vista di un interprete ribelle a ogni convenzione e cliché che ha lavorato ovunque inseguendo la sua personale felicità artistica e umana.

- LES GEANTS di Bouli Lanners. Quinzaine des Realisateurs. Il selezionatore della sezione parallela degli autori ha scelto come film di chiusura un racconto adolescenziale firmato da una delle star rivelatesi a Cannes proprio alla Quinzaine. Nella sua opera terza dopo Ultranova e Eldorado, il belga Lanners mette in scena l'estate da adolescenti di Zach e Seth che incontrano Danny, un ragazzo complesso e vitale che li porterà lungo sentieri sconosciuti.