Atlante delle crisi


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‘Passi indietro e occasioni perdute’

Intervista a Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr laura_boldrini_296

“La percezione del fenomeno migratorio – dice Laura Boldrini - evidenzia un grande cambiamento in negativo: oggi, con i toni che vengono usati, prevalgono la paura e il rigetto. Eppure nel 1999, quando in Puglia arrivavano 32.000 kosovari, gli Enti locali fecero a gara ad accoglierli in modo utile e positivo. C’era allora un atteggiamento di grande disponibilità”.

“Davanti alle ‘Primavere’ del mondo arabo, l’Europa avrebbe l’opportunità di stabilizzare il bacino del Mediterraneo, ma sembra intimidita dall’arrivo di alcune migliaia di persone. Va invece ricordato e sottolineato che i flussi migratori costituiscono un fatto fisiologico delle società in evoluzione. Sarebbe invece il momento di aiutare senza interferire queste nuove democrazie, supportare la società civile, le università, i giovani, favorire insomma il processo democratico. Ovviamente, tutto ciò non è possibile se manca una volontà politica dei singoli Stati membri e dell’Unione europea nel suo insieme”.

“In tema di migranti e richiedenti asilo, gli Stati membri hanno delegato pocchissimi poteri all’Ue. L’Europa si è dotata negli anni di vari regolamenti molto ambiziosi, che però alla fine hanno stabilito solo gli standard minimi. Spesso, poi, gli Stati membri non recepiscono le direttive: manca dunque una disponibilità affinché l’Europa diventi un soggetto attivo. La Corte europea di giustizia ha stabilito ora che una persona clandestina dev’essere rimpatriata ma solo come extrema ratio può essere portata in carcere, sancendo così un principio in base al quale le amministrazioni locali possono anche disattendere alle norme nazionali”.

“Il decreto flussi ha ridotto drasticamente gli ingressi legali nel territorio; ciò non significa che non ci siano arrivi. Ogni anno, dai 200.000 ai 300.000 migranti entrano regolarmente in Italia, alla scadenza del visto rimangono e diventano clandestini, entrando nel mercato nero dell’economia: a Castel Volturno o a Rosarno, ad esempio, migliaia di irregolari lavorano in condizioni degradate, creando comunque ricchezza. Una politica migratoria più realistica consentirebbe di ridurre l’illegalità. Oggi non c’è modo di entrare in Europa legalmente. Un richiedente asilo oggi non ha alternative alle carrette del mare”, lamenta Boldrini.

R. F.