Il rapporto annuale di Amnesty International


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'Il 2011 non sia falsa alba dei diritti umani'

L’Occidente sostenga le riforme in Nord Africa s

La richiesta di libertà e giustizia in Medioriente e Nord Africa e la presenza dei social media offrono una opportunità senza precedenti per una svolta a favore dei diritti umani. Lo afferma Amnesty International, presentando il Rapporto annuale, alla vigilia del suo 50° anniversario. “Tuttavia è in corso una dura rappresaglia” e la “comunità internazionale deve assicurare che il 2011 non sarà una falsa alba per i diritti umani”, dichiara Christine Weise, presidente della Sezione italiana dell’organizzazione. “Non si può giustificare il blocco di internet o dei social network”.

Il rapporto – che prende in esame 157 Paesi – sottolinea come la libertà d’espressione sia sotto attacco ovunque nel mondo. Governi come Libia, Siria, Yemen e Bahrein hanno mostrato di usare la violenza per restare al potere. Anche quando i dittatori cadono, le istituzioni che li sostenevano devono ancora essere smantellate. Cina, Iran, Azerbaigian, cercano di impedire analoghe rivoluzioni. “Le grandi potenze hanno chiuso gli occhi per anni davanti alla repressione”, dice Weise. Il vero banco di prova per i governi occidentali “sarà il sostegno alla ricostruzione di Stati che promuovano i diritti umani”, a costo di mettere in gioco l’alleanza con questi ultimi, e la loro disponibilità, come nel caso della Libia, a deferire alla Corte Penale Internazionale i casi delle peggiori violazioni dei diritti umani, quando ogni altro rimedio giudiziario sarà venuto meno. La necessità di una politica coerente di “tolleranza zero” da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nei confronti dei crimini contro l’umanità è stata messa in evidenza dalla “brutale repressione in Siria, che ha causato centinaia di morti da marzo, così come dall’assenza di qualsiasi azione comune di fronte alla repressione delle manifestazioni pacifiche in Bahrein e Yemen”, aggiunge.

Nei cinquanta anni da quando Amnesty International nacque per proteggere i diritti delle persone imprigionate a causa delle loro opinioni pacifiche, c’è stata una rivoluzione dei diritti umani. “La richiesta di giustizia, libertà e dignità è diventata una domanda globale che diventa ogni giorno più forte. Il genio è uscito dalla bottiglia e le forze della repressione non potranno ricacciarlo indietro”, afferma Christine Weise, annunciando una delle ultime mobilitazioni di Amnesty International per sostenere l’attività degli attivisti dei diritti umani. ”Persone che non sono famose come Aung San Su Kyi o altri, ma che rischiano ogni giorno e non devono essere dimenticati”.

“Io manifesto per la libertà” è il volume di 25 poster e 25 storie che racconta le campagne di Amnesty International e che celebra i 50 anni dell’organizzazione per i diritti umani. I racconti sono di Alessandro Baricco, Roberto Saviano, Nino Benvenuti, Giobbe Covatta, Carmen Consoli e tanti altri, la prefazione è di Dario Fo e Franca Rame e l’introduzione di Valentina Maran. Tanti gli appuntamenti per il compleanno di Amnesty. Sabato 28 e domenica 29 maggio migliaia di soci e simpatizzanti prenderanno parte alla 5° edizione delle Giornate dell’Attivismo che si terranno nelle piazze e nei locali delle maggiori città italiane per brindare alla libertà. E poi sono in programma mostre, spettacoli, concerti. Un francobollo sarà emesso da Poste Italiane. (B.B.)