La morte di Weylandt


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Giornata di lutto al Giro

Tappa in onore del ciclista belga weylandt_ciclista_296

Occhi lucidi e tanta tristezza. Non è stata una partenza di tappa come le altre a Genova. Un silenzio irreale aleggiava a Quarto dei Mille al via della quarta tappa della corsa rosa. Annullate le musiche e i festeggiamenti, scarso anche il pubblico. Il giorno dopo la tragedia di Weylandt tutta la carovana si è stretta attorno al suo team, la Leopard, e alla famiglia dello sfortunato corridore belga. Il padre, arrivato ieri sera con la nuora incinta, questa mattina è andato all'obitorio di Lavagna per il riconoscimento del corpo del figlio, che di prima mattina è stato benedetto da un padre cappuccino. Al via della tappa il pullman della Leopard è stato transennato.

E' stato vietato ai giornalisti di avvicinarsi, alcuni corridori di altre squadre sono arrivati alla spicciolata per un saluto ai compagni di Weylandt, tra questi anche la maglia rossa Millar. A salutare il team anche il ct azzurro Bettini e il direttore generale di Rcs, Michele Acquarone, che ha abbracciato uno per uno i corridori. Lo spagnolo Lastras della Mobistar ha espresso il suo cordoglio personale ai ciclisti della Leopard ed è poi scoppiato a piangere. La Leopard voleva lasciare il giro, ma il papà di Weylandt ha convinto tutti a restare in gara per il figlio. "La nostra vita è in bicicletta sulla strada, onoriamo la gara per Wouteer. Il ciclismo si comporta come una famiglia, non è un giorno per stare da soli", ha detto il team manager Brian Nygaard.

AUTOPSIA: BELGA MORTO SUL COLPO - Wouter Weylandt e' morto sul colpo e ''non ha sofferto''. Lo ha detto il medico legale Armando Mannucci al termine dell'autopsia sul corpo del ciclista belga morto durante la terza tappa del Giro d'Italia a Rapallo. Secondo gli accertamenti medicolegali, le lesioni riscontrate sul cadavere sono compatibili con la ricostruzione dell'incidente fatta dalla polizia stradale. Secondo il medico, fatale per il ciclista belga Wouter Weylandt e' stata la proiezione del corpo sull'asfalto, che ha provocato un trauma cranio-facciale mortale, con lesioni alla base cranica, profonde lesioni viscerali oltre alla frattura di una gamba e lesioni al bacino. Il medico legale ha disposto gli esami tossicologici di routine inviando i campioni dei tessuti degli organi interni all'istituto di medicina legale di Genova. L'autopsia e' durata due ore e mezzo.

LA FAMIGLIA ALLA CAMERA MORTUARIA - I genitori e la compagna di Wouter Wyelandt sono arrivati alla camera mortuaria dell'ospedale di Lavagna, dove è stato composto il corpo dell'atleta. Anna Sophie, la compagna incinta del belga, aveva in mano alcune foto di Wouter e una piccola rosa. In lacrime, si è stretta alla madre del ciclista. I familiari del belga sono stati accompagnati dal personale tecnico della Leopard, il team per cui correva.

La tragedia di Wouter Weylandt - nel 2010, quasi esattamente un anno fa, il 10 maggio, vincitore nella terza tappa olandese del Giro - si è consumata a 25 chilometri dal traguardo nell'ultima parte della discesa del Passo del Bocco, il punto più alto della frazione di oggi, a 957 metri sul mare. Il belga faceva parte di un gruppetto di inseguitori e stava scendendo a velocità molto sostenuta. In una curva ha perso il controllo della bici andando a sbattere violentemente contro il guardrail.

I FAMILIARI SUL PASSO DEL BOCCO PER DEPORRE FIORI - I familiari di Wouter Weylandt si sono recati al Passo del Bocco sul rettilineo dove è morto il ciclista. Con i genitori di Weylandt anche la sorella e la compagna del ciclista belga, Ann Sophie, con la madre. I genitori hanno deposto dei fiori nel luogo in cui è avvenuto l'impatto.

CAMPANE SANTUARIO MONTENERO E CHIESA SAN JACOPO A LIVORNO SUONERANNO A LUTTO - Le campane del santuario di Montenero e della chiesa di San Jacopo, a Livorno, hanno suonato a lutto al passaggio dei corridori. La decisione è stata presa dal Comune e dalla Diocesi di Livorno.