2011 Anno europeo del Volontariato


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'Aumentano i ragazzi che fanno cittadinanza attiva'

Intervista a Danilo Testa, direttore generale per il volontariato, l’associazionismo e i formatori sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali v

Concorsi fotografici e di cortometraggi, corsi di giornalismo settoriale, sponsorizzazione del giro d’Italia: tante le iniziative per invogliare i ragazzi ad un’esperienza di volontariato prima di entrare nel mercato del lavoro. E’ considerabile comunque, il volontariato, un contributo allo sviluppo economico?
"Direi di sì, e non perché il volontariato supplisca carenze istituzionali, ma per la sua alta finalità etica, che concorre a creare coscienze per una società migliore. La formazione ai valori del volontariato (la cultura del dono, della condivisione e della partecipazione) consente legami comunitari forti anche fra popoli diversi, e buona socializzazione giovanile in un’età in cui l’identità di gruppo è fondamentale. E’ una scelta che deve partire dal cuore, senza barriere politiche o religiose. C’è un ricambio fisiologico fra chi regala il proprio tempo agli altri, ma difficilmente un abbandono definitivo”.

E’ un segno sociologicamente importante che, ad un vita virtuale fra internet, Ipod, videogiochi e tv, in Italia alcuni adolescenti preferiscano il mondo reale, fatto di scambi concreti. C’è un +1% di giovani tra i 14 e 17 anni dediti ad attività non retribuite.
“E’ vero: secondo una nostra indagine, l’11% del 18-19enni nel 2010 ha fatto volontariato in un’organizzazione contro l’8,4% dei loro coetanei del 1990. Mentre nello stesso anno era il 9,8% dei giovani tra i 20 e 24 anni a fare volontariato contro l’11,2% del 2010. Insomma i ragazzi che fanno cittadinanza attiva stanno aumentando, e se in termini assoluti il loro numero in 10 anni è calato (-107mila) dipende soltanto da una ragione demografica che fa dell’Italia un Paese ‘anziano’. Deficit demografico a parte, se nel ’96 erano 6 su 100 i ragazzi impegnati nel volontariato, 10 anni dopo sono saliti a 8,5. L’aumento dell’aspettativa di vita va di pari passo col numero di over 65 socialmente attivi, e con l’aumento - registrato dagli anni ’90 in poi - delle organizzazioni del terzo settore. Tra il 2008 e il 2009 l’attività di promozione del volontariato giovanile nei centri di servizio è in continua crescita: nel 2009 sono state coinvolte quasi 3mila organizzazioni, raggiungendo oltre 160mila studenti dalle primarie alle scuole superiori. 38 centri di servizio hanno formalizzato accordi con singole scuole e 32 direttamente con gli uffici scolastici territoriali. Gli sportelli scuola sono passati da 63 nel 2008 a 66 nel 2009 e le esperienze di stage proposte ai giovani da 493 a 740. In sintesi: sono ottimista”.

Laboratori di cittadinanza condivisa, democrazia partecipativa, servizio civile, sono concetti che contrastando i valori di una cultura individualistica, ed educano ad una sana convivenza civile, opponendo principi di cooperazione a quelli di competizione.
“Nostro obiettivo è che il ruolo fondamentale delle organizzazioni di volontariato in quanto soggetti aggreganti e organizzatori delle esperienze di promozione della cultura della solidarietà (art.2 della Costituzione), sia sostenuto dallo Stato (aiutando il volontariato con la stabilizzazione del 5%, e riconfermando gli stanziamenti ai soggetti che fanno progetti di promozione sociale) e sia sostenuto dalla società civile, dalle istituzioni, dal profit come un compito essenziale di produzione di senso per la coesione umana. Occorre che il sistema presente nel percorso formativo verso l’ essere cittadini adulti e responsabili, non manchi nel curriculum personale di ciascun giovane”. (MVDM)