Vacanze italiane


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L’agriturismo resiste alla crisi

-6,5% presenze in 2010 contro -14,5% media settore agriturismo_veduta_250x150

Se il turismo italiano soffre (-14,5% di presenze nel 2010), l'agriturismo limita i danni e chiude a -6,5%, meglio del settore alberghiero (-9,6%) e di quello extralberghiero (-19,9%). ''I tradizionali richiami delle città d'arte, dai siti archeologici, ai musei - dice Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist - restano forti, ma non bastano a sostenere una ripresa che tarda a concretizzarsi. Sempre più numerosi sono i turisti che vogliono vivere emozioni immediate, esperienze inconsuete, scoprire nuove mete, di cui l'offerta istituzionale parla poco. L'agriturismo risponde a queste nuove motivazioni del viaggio, lungo o breve che sia, e per questo sente meno la crisi''.

Secondo un sondaggio effettuato dall'Osservatorio nazionale del turismo, al primo posto, fra ciò che oggi i turisti apprezzano di più, c'è la cordialità di chi ospita, aspetto che, per la maggioranza degli intervistati, deve distinguere la vacanza ''verde''. Seguono la qualità della ristorazione, le possibilità di intrattenimento, il comfort degli alloggi, il contesto ambientale (natura, paesaggio, assenza di fonti di inquinamento).

L'offerta culturale è mediamente al settimo posto, ma con significative differenze fra turisti italiani (ottava posizione) e stranieri (quinta). Anche la convenienza del prezzo rappresenta un significativo fattore di scelta. Con un altro sondaggio, l'Osservatorio Nazionale del Turismo ha indagato su come il turista preferisce trascorrere la giornata, confermando - prosegue Agriturist - che le tradizionali visite culturali a monumenti e musei sono precedute, nell'ordine, da passeggiate ed escursioni e da degustazioni di prodotti enogastronomici locali e partecipazioni a feste tradizionali, ''attività'' queste che trovano nell'agriturismo condizioni ideali per realizzarsi.