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Il Milan a un punto dallo scudetto

L'Udinese crolla a Firenze (2-5). Rocambolesco 3-3 tra Samp e Brescia. In coda ora rischia grosso il Lecce flamini_milan_esulta_296

di Mauro Caputi

I successi di Inter e Napoli non scuotono i piani del Milan. I rossoneri avevano accarezzato l'idea di festeggiare lo scudetto al termine della gara col Bologna fino al 94' di Cesena-Inter, anticipo del sabato. Il gol di Pazzini all'ultimo istante ha cancellato questo sogno, ma ha soltanto rinviato la cucitura del tricolore. Lo ha fatto chiaramente capire Flamini, con la percussione che ha infiammato San Siro all'8' per il vantaggio del Milan. Pochi minuti dopo Cassano ha sciupato il raddoppio. Felsinei, come capita da qualche settimana, paciosi. Nella ripresa, quando al Milan calano gli zuccheri, il Bologna si fa sotto con un paio di corner. Il rosso diretto (brutto fallo di 'ritorsione') a Della Rocca all'82' chiude i giochi. Resta l'1-0. Alla festa scudetto manca un solo punto.

Se per il titolo il discorso è praticamente chiuso, ben più ingarbugliato è l'argomento quarto posto (quello che dà accesso al preliminare di Champions). Nel posticipo la Roma vince una partita incredibile a Bari. Il gol che vale i tre punti lo mette a segno Rosi al 95', con i giallorossi in nove e i pugliesi in dieci. Partita, sul campo di una squadra già retrocessa, per nulla facile per la squadra di Montella. Al 25' Juan tocca con il braccio un cross di Huseklepp e l'arbitro Russo assegna il rigore che Bentivoglio trasforma. Pari al 30' con Totti che segna direttamente su punizione, complice la barriera non ben posizionata da Gillet. Ci si aspetta una Roma d'assalto, invece il Bari non ha problemi dietro e trova il nuovo vantaggio con una spettacolare girata di testa di Huseklepp. Subito dopo l'intervallo la Roma barcolla: gomitata di De Rossi a Bentivoglio e rosso diretto per il romanista. Curiosamente, con l'uomo in meno la Roma è più efficace. al 57' Belmonte trattiene vistosamente Juan ben servito in area e il capitano romanista si presenta sul dischetto facendo centro. Un centro che vale quota 206 gol in A, uno più di Roberto Baggio. Il Bari cerca di far valere l'uomo in più, spaventa con un'incursione che porta Juan a un clamoroso autopalo, ma sono gli ospiti a fare la partita. Al 78' l'occasionissima per il sorpasso: Russo giudica da rigore un contatto fra Masiello e Borriello. Mentre Totti si ripresenta sul dischetto, Glik portesta vivacemente e viene espulso. Uomini in parità, ma anche il punteggio, perché Totti centra il palo (forse con una impercettibile deviazione di Gillet). Finale convulso. Al 90' Ghezzal centra la traversa con un pallonetto. Al 91' Perrotta viene espulso per un colpo a Masiello. Al 95' l'epilogo con Rosi che spinge quasi involontariamente in rete il cross di Riise.

La Roma aggancia così a quota 59 l'Udinese, approfittando in pieno del crollo dei friulani a Firenze, dove i viola si sono imposti 5-2. Risultato rotondo sbloccato al 9' da una spettacolare girata di Vargas su cross di Cerci (gol bellissimo, da vedere e rivedere). Pinzi, sul fronte bianconero, imita il cileno al 28' con una volée solo di poco più 'semplice'. Ma nel frattempo, al 21' la Fiorentina aveva raddoppiato con D'Agostino veloce a trasformare in oro una palla sporca. Lo stesso D'Agostino riporta i suoi in doppio margine al 51', con un tiro da fuori che diventa imparabile grazie alla deviazione sfortunata di Zapata. L'Udinese si rifà sotto al 57' con la botta di Asamoah, servito da Denis (che, però, era in posizione irregolare). Cerci al 71' è innescato da Behrami e si ritrova solo davanti ad Handanovic (anche in questo caso fuorigioco non visto) per il punto del 4-2. Ancora Cerci, all'86', realizza il pokerissimo. Friulani in caduta libera (quattro sconfitte e una vittoria nelle ultime cinque partite). Il posticipo del lunedì sera fra Lazio e Juventus può ingarbugliare ulteriormente i calcoli.

Balzo del Parma, virtualmente fuori dalla zona pericolosa grazie al successo interno sul Palermo. Per i ducali le cose si mettono per il verso giusto dopo nemmeno 2': Sirigu riceve un retropassaggio e rinvia colpendo in pieno Dzemaili (probabilmente sul braccio). Il pallone rimbalza direttamente in rete. La squadra di Colomba può amministrare e trova il raddoppio al 18' quando Modesto spinge in porta un cross malamente amministrato dalla svogliata difesa rosanero. Il Palermo dà segni di vita al 56'. Iniziativa di Cassani e gran diagonale che impatta il palo, Hernandez è il più reattivo e ribadisce nella porta vuota. Ci sarebbe tempo per completare la rimonta, ma il Palermo appare imballato. All'89' Candreva, servito da Valiani, fissa il 3-1 finale che premia la partita ordinata del Parma.

Anche al Catania mancano solo le virgole per potersi dire salvo. Al 'Massimino' la gara contro il Cagliari si sblocca al 78' con un gol in mischia di Silvestre e viene chiusa da Bergessio (che rimedia all'errore di Lodi in mezzo alla difesa sarda alquanto ferma) 4' dopo. Curiosamente, la fase finale si prospettava difficile per gli etnei: al 75' Alvarez commetteva fallo da ultimo uomo su Cossu. In precedenza erroraccio di Acquafresca sottoporta, a testimoniare una giornata decisamente no per i rossoblù. Che comunque non hanno nulla da chiedere al campionato.

A Parma e Catania si unisce il Chievo, che pure era già abbastanza tranquillo. Al 'Bentegodi' i gialloblù affondano 1-0 il Lecce e lo inguaiano. Salentini forse troppo rinunciatari e puniti al 57' da Rigoni, che tocca da due passi dopo il miracolo di Rosati su tocco ravvicinato di Pellissier. Gli assalti del Lecce sono confusi, il Chievo manca alcune occasioni.

Lecce terz'ultimo da solo, staccato di un punto dalla Sampdoria protagonista, col Brescia di un 3-3 pirotecnico. E sì che il primo tempo guardingo a 'Marassi' faceva pensare a ben altro esito. La ripresa è incredibile e da incubo per la squadra di Iachini. Le 'rondinelle' vanno tre volte in vantaggio e tre volte vengono riprese a distanza di pochi minuti. Al 50' Eder fa centro al termine di un'azione abbastanza confusa in area doriana. Al 55' pareggio di Pozzi che colpisce di testa tutto solo a pochi centimetri dalla linea di porta. 2' dopo Brescia ancora avanti con Caracciolo, che approfitta della confusione dei centrali della Samp su un rinvio di Arcari che appariva innocuo. Al 63' nuovo pari di Tissone con una stoccata da fuori. Gran colpo di testa di Caracciolo all'84' su cross pennellato da Diamanti per il 3-2. Sembra fatta, ma nel 1' dei 5 minuti di recupero Mannini entra da sinistra in area e conclude la serpentina con un tiro sul primo palo. Pari definitivo e Brescia quasi condannato. La Samp dovrà lottare fino all'ultimo respiro.